I Tropea dopo X Factor: “Torniamo a suonare per più di 2 minuti”

“X Factor” è già un ricordo lontano, che appartiene al passato. Ora i Tropea si riappropriano della loro dimensione abituale: quella dei live. La band milanese composta da Pietro Lupo Selvini (voce), Lorenzo Pisoni (basso), Domenico Finizio (chitarra) e Claudio Damiano (batteria) ha dato il via lo scorso martedì dal Locomotiv Club di Bologna al suo tour nei club, “Spring Inferno Tour”: una manciata di date in alcuni dei principali club italiani per riprendere confidenza con i palchi, dopo l’esperienza televisiva. “Finalmente possiamo tornare a suonare per più di due minuti a settimana”, scherza il quartetto, riferendosi proprio all’avventura a “X Factor”. Arrivati tra i dodici concorrenti del talent show di Sky da outsider, scelti da Ambra per la sua squadra, Pietro Selvini e soci sono riusciti ad arrivare clamorosamente in finale, superando addirittura cinque ballottaggi: “È successo tutto in maniera estremamente inaspettata. Ambra ci ha permesso di capire come comunicare oltre la telecamera, dando al nostro progetto un taglio più pop”, spiegano loro, che prima di “X Factor” si esibivano insieme già da cinque anni.



Lo “Spring Inferno Tour” dopo il debutto a Bologna ha fatto tappa giovedì al Largo Venue di Roma, dove i Tropea hanno ospitato gli amici Santi Francesi, il duo composto da Alessandro De Santis e Mario Francese, vincitore dell’ultima edizione di “X Factor”. Mercoledì ai Magazzini Generali di Milano ci saranno Marco Castello e Beatrice Quinta, altra rivelazione del talent. Giovedì, invece, sul palco dell’Hiroshima Mon Amour di Torino la band ospiterà per l’ultima data del tour Ginevra e Iako: “Cosa è successo dopo X Factor? Niente di che: siamo stati invitati a un sacco di feste”, ironizzano loro, che tra la partecipazione al talent e la partenza de tour sono tornati in studio a lavorare a nuovi brani. Il tour prende il titolo da “Cringe inferno”, l’inedito che ha portato fortuna alla band a “X Factor”, suonato già ai provini e poi riproposto nel corso delle puntate in diretta: “Non ci siamo snaturati, lì. La nostra paura principale era quella di doverci piegare a meccanismi televisivi, anche nelle scelte musicali. Non è successo. Abbiamo fatto esattamente quello che volevamo fare”.



C’è un po’ dell’esperienza a “X Factor” anche nella scaletta del concerto: “Non è esattamente da noi suonare le cover: preferiamo far ascoltare i nostri brani, dalla stessa ‘Cringe inferno’ a ‘Proprio tu’, passando per ‘Identikit/Plot twist’. Però abbiamo deciso, stavolta, di suonare anche alcuni dei brani che hanno rappresentato i momenti clou della nostra partecipazione al programma: ‘Luna’ dei Verdena, ‘Insieme a te sto bene’ di Battisti e ‘Asilo Republic’ di Vasco Rossi”.

I concerti rappresnetano per i Tropea una sorta di valvola di sfogo per lo stress accumulato negli ultimi mesi: “Non ci aspettavamo che il talent fosse un’esperienza così fuori dal mondo: psicologicamente ti prova”. Dopo il tour nei club si pensa a un album e ad una serie di concerti estivi: “I palchi sono il nostro habitat, la musica dal vivo suonata, sudata, urlata e rovesciata sul pubblico è la nostra dimensione abituale”.