L'irresistibile epopea dei Village People

Chi ha passato la cinquantina i Village People li ricorda sicuramente molto bene. Aldilà delle canzoni - senza avere almeno una hit è difficile essere ricordati - nella seconda parte degli anni Settanta il gruppo newyorkese abbracciò un'identità palesemente gay e se le difficoltà nel fare una scelta di quel genere esistono ancora oggi, potete immaginare cosa fosse oltre 40 anni fa.
Il gruppo nasce da un'idea di due francesi - Jacques Morali e Henri Belolo - con l'aiuto di un attore e cantante americano Victor Willis. Nel 1977, Morali e Belolo, un team di produttori che aveva avuto successo in Europa, si spostò a New York, determinato a sfondare anche nel mercato statunitense. Ascoltato un demo di Willis, un attore e cantante che lavorava a Broadway, rimasero piacevolmente colpiti dalla sua voce tanto da chiedergli di cantare in un album di quattro canzoni di disco music che stavano producendo.
Quelle quattro canzoni si trasformarono nell'album “Village People”. Il titolo del disco prese il nome degli abitanti del Greenwich Village di New York, che all'epoca era un noto quartiere gay. La canzone "San Francisco (You've Got Me)" entrò nella Top 50 della classifica in Gran Bretagna. Ma, cosa ben più importante, i brani dell'album venivano suonati in discoteca praticamente da ogni DJ. E si era nel momento di massimo fulgore della Disco.
I Village People acquisirono una certa notorietà, ma in realtà i Village People non esistevano . Non c'era un gruppo, esisteva il solo Willis affiancato in studio di registrazione da una serie di musicisti. Morali e Belolo capirono che vi era l'urgenza di formare un gruppo per dare realmente vita ai Village People. Il loro annuncio recitava inequivocabilmente: "Macho Types Wanted" . Optarono per la teatralità e allora ecco un cowboy (Randy Jones), un ragazzo vestito di pelle nera (Glenn Hughes), un pellerossa (Felipe Rose), un poliziotto (Victor Willis), un operaio edile (David Hodo) e un soldato (Alex Briley). Non tutti i componenti del gruppo erano gay, ma la loro musica prese piede nei club underground neri, latini e gay.
Il 27 febbraio 1978 venne pubblicato il secondo album dei Village People , “Macho Man” . Ogni brano è un mix tra ritmi disco e fiati funky teso a celebrare la sensualità del corpo maschile, cantando a squarciagola l'identità gay, ben rappresentata dalla title track oppure da
La cosa più sorprendente delle canzoni dei Village People è che, nonostante la loro connotazione, sono diventate parte integrante della cultura americana. Appena dopo la sua pubblicazione "Macho Man" era ovunque. I Muppets la cantarono al loro Muppet Show televisivo, la parodia "Disco Duck" uscì su un disco per bambini della Disney del 1979. La notorietà del brano non è tramontata con il passare degli anni, tanto che solo un paio di anni fa, nel corso della sua ultima campagna elettorale, Donald Trump usò nei suoi comizi “Macho man” e “Y.M.C.A.”, la canzone più nota in assoluta del gruppo pubblicata nel terzo album, uscito sempre nel 1978, “Cruisin'”. Victor Willis, ormai unico depositario dell'eredità musicale dei Village People, però intimò all'ex presidente degli Stati Uniti di non usare canzoni della sua band in sede di propaganda elettorale.