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Ventuno anni dopo: il ritorno di Bernie Leadon

Il musicista statunitense, membro originario degli Eagles, lasciò la band nel 1975
Ventuno anni dopo: il ritorno di Bernie Leadon

Bernie Leadon l'ha fatto un'altra volta. Nel 2005 pubblicò il suo secondo album solista, "Mirror", a ventisei anni dal precedente "Natural progressions". Ora ha lasciato passassero altri ventuno anni per uscire con il terzo album: "Too late to be cool". All'epoca di "Mirror" chiestogli perché fosse tornato in studio solo ora, rispose candidamente: "Solo adesso mi è venuta voglia di farlo." Probabilmente al giorno d'oggi la risposta non sarebbe molto differente. L'immagine di copertina dell'album è una foto di archivio scattata da Henry Diltz nel 1979, mentre il titolo del disco descrive ironicamente la carriera di Leadon, che non è mai stato cool. Magari bravo. Molto bravo, ma non cool.

Bernie, oggi 78enne, fu uno dei membri fondatori degli Eagles, band che nella prima parte degli anni Settanta definì i confini del country rock, insieme a Glenn Frey, Don Henley e Randy Meisner. Vi suonava la chitarra, ma anche banjo e mandolino. Rimase nella band fino al 1975 e suonò nei primi quattro album: "Eagles" (1972), "Desperado" (1973), "On the border" (1974) e "One of these nights" (1975). Quando uscì dal gruppo venne rimpiazzato da Joe Walsh.

La sua uscita dalla band statunitense è passata alla storia e, purtroppo, è stata citata talmente tante volte da far passare in secondo piano il contributo artistico dato al gruppo, come ricordato in un'intervista di qualche anno fa dallo stesso Leadon: "Versai la birra in testa a Glenn durante una riunione della band nel 1975 e accettai di andarmene. Dissi 'Facciamo dei bei concerti per dimostrare quanto siamo bravi e poi me ne vado'. Non mi rendevo conto che versargli la birra in testa sarebbe stato un evento colossale. Una volta, dopo che nacque Wikipedia, ho guardato la mia voce e in pratica diceva: 'Bernie Leadon ha lasciato la band perché ha versato una birra in testa a Glenn Frey'. Ho pensato 'Beh, questa è una specie di eredità bizzarra su Wikipedia'. Non parlano del mio modo di suonare la chitarra. Parlano solo di me che ho versato una birra in testa a Glenn."

In effetti Bernie aveva qualche problema con l'alcool, una volta riconosciuta questa difficoltà decise di smettere di bere e di iniziare un percorso di recupero. "Quando si intraprende un percorso di recupero, una delle cose che fai è capire chi hai danneggiato e chiedere scusa. Quindi, ho capito che dovevo chiedere scusa a Glenn." E le cose si misero a posto.

Questo per quanto riguarda il passato, un passato vecchio di cinquanta anni. Il presente, come detto in precedenza, si chiama "Too Late to Be Cool", disco che è stato anticipato dai singoli "Too Many Memories" e "Just a Little" ed è stato prodotto da Glyn Johns, già produttore dei primi due e co-prodotto il terzo album degli Eagles. Insieme a Leadon nell'album hanno suonato il bassista Glenn Worf, il batterista Greg Morrow e il tastierista Tony Harrell.



Bernie Leadon è giustamente orgoglioso, come tutti i padri, del nuovo nato, e ha dichiarato: "Adoro questo album. Ci siamo presi del tempo per assicurarci che le canzoni fossero adatte alla mia voce. Io e la band di tre elementi eravamo tutti seduti nella stessa stanza o in un posto dove potevamo vederci bene. Molte erano prime o primissime registrazioni. In tre canzoni ho persino cantato dal vivo."

Tracklist:

1. “Zero Sum Game”

2. “Telescope”

3. “Just A Little”

4. “Take It As It Comes”

5. “Everyone’s Quirky”

6. “Go On Down to Mobile”

7. “Mama Didn’t Raise No Fool”

8. “Too Late To Be Cool”

9. “Fathom”

10. “Coast Highway”

11. “Too Many Memories”

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