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Ci eravamo dimenticati della grandezza di Rihanna?

Quanto ha mosso l'esibizione al Super Bowl? Tantissimo. I dati. E qualche riflessione.
Ci eravamo dimenticati della grandezza di Rihanna?

Qualcuno ha parlato di una rinascita. Ma ciascuna rinascita presuppone una morte, e non è il caso di Rihanna. È sbagliato pure parlare di crisi, perché una crisi non c’è mai stata. Semplicemente, terminata la promozione del suo ultimo album “Anti”, con gli ultimi singoli del 2017 “Sex with me”, “Pose” e “Desperado”, la popstar originaria delle Barbados ha semplicemente scelto di prendersi una pausa, dopo aver premuto sull’acceleratore per dieci anni senza praticamente fermarsi mai, pubblicando un singolo praticamente ogni due mesi in media. Nel frattempo c’è stata la maternità (lo scorso maggio a Los Angeles è nato il primogenito della cantante e del compagno A$AP Rocky), evento che ha spinto la cantante a prendersi ulteriore tempo per tornare sulle scene in grande stile, limitandosi a pubblicare nel 2022 solamente un singolo, “Lift me up”, la canzone portante della colonna sonora di “Black Panther: Wakanda Forever”, che peraltro le ha permesso di conquistare una nomination agli Oscar come miglior canzone originale. Serviva l’esibizione all’halftime show del Super Bowl per ricordarci della grandezza di Rihanna? Naturalmente no. Eppure in seguito al passaggio durante l’intervallo della finale del campionato di football americano, la scorsa domenica allo State Farm Stadium di Glendale in Arizona, milioni di persone negli Stati Uniti – e non solo – si sono fiondate sulle piattaforme di streaming per ascoltare le hit della popstar. Facendo registrare dati addirittura superiori a quelli dei protagonisti dell’ultima edizione dell’halftime show del Super Bowl, quella che l’anno scorso vide esibirsi al SoFi Stadium di Inglewood pesi massimi della cultura hip hop come Dr. Dre, Snoop Dogg, Mary J. Blige, Eminem, 50 Cent, Kendrick Lamar, alcuni popolarissimi, altri rivalutati proprio grazie allo show.

Gli ascolti della discografia di Rihanna sono aumentati sulle piattaforme in streaming addirittura del 140% nelle quarantotto ore successive all’esibizione della voce di “Umbrella” al Super Bowl 2023, tra gli eventi mediatici più attesi, seguiti e commentati negli Usa. Nei due giorni successivi alla performance della popstar, chiacchieratissima anche per la scelta di Rihanna di svelare in occasione dell’esibizione la nuova maternità (la cantante si è presentata con una tuta aderente rossa che evidenziava la pancia), le sue canzoni hanno totalizzato in tutto 62,2 milioni di ascolti: praticamente la metà del numero di spettatori che hanno seguito in diretta tv negli Usa il Super Bowl domenica sera, 113 milioni (un leggero miglioramento rispetto ai 112,3 milioni del 2022). Nelle quarantotto ore precedenti gli streams complessivi erano stati 25,8 milioni. L’halftime show del Super Bowl è una vetrina ambitissima, che fa gola ai manager delle star della musica (e anche agli investitori: gli spazi pubblicitari vengono venduti a peso d’oro e alcuni spot della partita di domenica hanno superato i 7 milioni di dollari, un record), attraverso la quale le popstar possono promuovere i loro progetti potendo contare su un ritorno incredibile. Ancor prima che si scoprisse il contenuto della performance preparata di Rihanna, composta solamente da hit del suo repertorio, senza inediti, gli analisti avevano notato un incremento settimanale degli ascolti delle sue canzoni sulle piattaforme di streaming man mano che si avvicinava la data dell’esibizione. Nelle sette settimane che hanno preceduto il Super Bowl 2023 il catalogo di Rihanna ha macinato sulle piattaforme una media di 53,3 milioni di streams settimanali.

Durante la performance che ha segnato il ritorno della cantante su un palco dopo cinque anni, durata tredici minuti, Rihanna ha eseguito – nell’ordine – “Bitch better have my money”, “Where have you been / Only girl (In the world)”, “We found love / Rude boy”, “Work”, “Wild thoughts”, “Pour it up / Pose”, “All of the lights”, “Run this town”, “Umbrella e “Diamonds”: sedici anni la più vecchia, “Umbrella”, e sei la più recente, “Wild thoughts”. Le canzoni in questione, nello specifico, hanno totalizzato complessivamente negli Usa nelle quarantotto ore successive al Super Bowl 27,7 milioni di streams, una crescita del 219,6% rispetto ai due giorni precedenti. La canzone più ascoltata è stata “Umbrella”, con 3,8 milioni di streams, mentre “Diamonds” da sola è cresciuta del 231% negli ascolti, con 3,2 milioni di streams. Ottimi anche i dati relativi ai download. 42.000 scaricamenti in tutto tra domenica e lunedì, un exploit pari al 473% dei due giorni precedenti, che erano stati in tutto 7.500.

Chi si aspettava dalla performance materiale nuovo, inedito, alla fine ha dovuto accontentarsi di una celebrazione di una regina da 280 milioni di copie vendute e 1,4 miliardi di patrimonio. Dici poco. Un’altra al posto suo avrebbe approfittato della gigantesca esposizione che le ha regalato il Super Bowl per far uscire il nuovo album, atteso da sette anni. Un’altra, appunto: non Rihanna. Nell’intervista all’edizione britannica di Vogue appena uscita ha raccontato le difficoltà legate alla scelta delle canzoni: “Riascoltare una canzone inedita è quasi come cercare di vestirsi come ti vestivi prima. Pensi: ‘Ehm, no. Non indosserei mai più questo vestito’. Il tuo gusto cambia, la tua atmosfera cambia”. La popstar ha però confermato che la sua intenzione, dopo tanti ripensamenti, è quella di far uscire il nuovo album entro la fine del 2023: “Onestamente sarebbe ridicolo se non facessi uscire l’album quest’anno. Ma io voglio solo divertirmi. Voglio solo fare musica e fare video”.

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