La commovente performance di Gianluca Grignani
Gianluca Grignani, atteggiamento da rockstar e cuore di velluto. Arriva sul palco dell’Ariston esattamente come è nella vita di tutti i giorni, senza filtri, con la voglia di raccontare la sua storia, ma non solo. Interpreta il pezzo che presenta in modo empatico, forte, viscerale. Un Califano rock: sembra decisamente più a fuoco dell'altra sera, ma ferma la performance per un problema tecnico, citando Blanco: "A 50 anni queste cose le capisci, a 20 no" e gestisce la situazione in maniera spettacolare. Buona la seconda, in tutti i sensi: gli si vuole bene. E alla fine dell'esibizione regala un mazzo di rose rosse a una signora del pubblico, mostrando grande galanteria. Il tutto con una giacca con scritto "stop war".
Dentro i suoi dubbi c’è la sua forza, per questo lo sentiamo così vicino a noi. “In realtà credo che ‘Quando ti manca il fiato’ sia un brano in cui in tanti possono rivedersi, non è solamente ‘mio’ – dice Grignani nella nostra videointervista – il testo l’ho scritto dieci anni fa. Parla di mio padre, ma non solo. Il pezzo nel tempo non è rimasto fermo, si è evoluto. E lo ha fatto perché io sono un esistenzialista. Me lo disse in tempi non sospetti mio cugino. Aveva ragione. ‘Quando ti manca il fiato’ avviene una volta sola nella vita: quando da ragazzi diventiamo adulti, quando la vita diventa amara. Ecco, in quel momento ci manca il fiato”.
Grignani, dopo l'esibzione, ha voluto anche ribattere a una polemica nata sui social in cui lo si è accusato di aver bestemmiato: "Non so chi si é inventato questa cosa, ho detto 'porto via' prendendo i fiori, non ho detto qualsiasi altra cosa. É passato su Rai 1 un messaggio di oltre un minuto contro la guerra, contro la violenza sulle donne e, fermando l’esibizione, anche sulla differenza che fa l’età. Questo è quello che vorrei che fosse colto".