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Il disco del giorno: Lou Reed, "Rock'n'roll Animal"

Consigliato e raccontato da Carlo Boccadoro
Il disco del giorno: Lou Reed, "Rock'n'roll Animal"

Lou Reed
"Rock’n’Roll Animal" (Cd RCA 0786367948-2)

Forse il più celebre disco di Lou Reed, "Rock’n ’Roll Animal" fu in realtà un’operazione di salvataggio che il musicista americano dovette compiere per recuperare il pubblico perso con il precedente album "Berlin", uno dei suoi capolavori ma anche un clamoroso insuccesso al momento della sua uscita; del resto Reed ha sempre dovuto mediare tra le sue esigenze di artista estremo, amante sia del rock rigorosamente basic che della sperimentazione più azzardata, e le aspettative dei fans.

Dopo il successo dell’album "Transformer" e del singolo "Walk on the Wild Side", prodotti da David Bowie, l’arrivo di "Berlin" fu accolto come una doccia fredda, quindi Reed recuperò in fretta l’immagine decadente e sessualmente ambigua tenuta in precedenza presentandosi sul palcoscenico in una veste più familiare anche dal punto di vista musicale, ripresentando classici dei Velvet Underground come "White Light/White Heat" e "Heroin", che in una versione lunga oltre tredici minuti costituiva il cuore dello show, dove Reed metteva in scena gli spasmi di un eroinomane mimando addirittura il gesto di iniettarsi in vena la sostanza.

Ottimamente supportato da una band oliata alla perfezione (capitanata dal chitarrista Steve Hunter, autore anche della lunga introduzione strumentale che apre questo concerto) Reed racconta le sue storie sature del caos di New York, dal transessuale di "Sweet Jane" alla pazzia di "Lady Day" raggiungendo lo zenit espressivo nel viscerale inno di "Rock’n ’Roll".
La sua immagine violenta e trasgressiva coincideva alla perfezione con la disperata umanità che abitava queste canzoni, fatta di vite sempre sull’orlo del collasso, nichilisticamente concentrate sul proprio dolore esistenziale, escludendo qualsiasi barlume di speranza. In questi anni l’abuso di droga conduceva Reed ad affrontare la propria musica in un continuo corpo a corpo, sputando nel microfono violente esternazioni vocali sempre a cavallo tra parola, urlo e canto creando un equivalente rock dello "Sprechstimme" europeo di compositori come Weill e Schönberg.

Dopo aver riconquistato le classifiche con "Rock’n ’Roll Animal" Reed spariglierà nuovamente il gioco dando alle stampe la sua
opera più impenetrabile, "Metal Machine Music", album doppio costituito da suoni elettronici dall’ascolto decisamente arduo e poco sopportabile per un pubblico abituato alle sonorità del rock.
 

Carlo Boccadoro, compositore e direttore d’orchestra, è nato a Macerata nel 1963. Vive e lavora a Milano. Collabora con solisti e orchestre in diverse parti del mondo. E’ autore di numerosi libri di argomento musicale.

Questo testo è tratto da "Lunario della musica: Un disco per ogni giorno dell'anno" pubblicato da Einaudi, per gentile concessione dell'autore e dell'editore.

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