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Il disco del giorno: Johann Sebastian Bach, "Mottetti"

Consigliato e raccontato da Carlo Boccadoro
Il disco del giorno: Johann Sebastian Bach, "Mottetti"

Johann Sebastian Bach
"Mottetti" (Cd EMI CDC 7492042)

All’interno del vastissimo catalogo di opere composte da Bach, i "Mottetti" sono alcune tra le creazioni più sublimi, ammantati di un’aura di perfezione assoluta, trascendente. L’incredibile bellezza che si sprigiona dall’ascolto di questi capolavori non è traducibile in parole, e rappresenta una delle più grandiose esperienze che si possano provare nella propria esistenza.
Ad ogni ascolto si rinnova la meraviglia per come Bach riesca a raggiungere attraverso complesse formule contrappuntistiche e
proporzioni formali rigorose che tengono conto della serie di Fibonacci e della Sezione Aurea una tale commovente profondità di espressione, in tutto degna degli affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina e del Paradiso dantesco.

Il Mottetto è una forma polifonica tra le più antiche, sviluppata nel Medioevo dai compositori della Scuola di Notre Dame; ha preso il nome dal termine francese mot, che significa «parola», dato che si caratterizza proprio per una strettissima compenetrazione tra testo e musica.
In questo tipo di composizioni uno degli obiettivi iniziali della scrittura era proprio quello di far comprendere agli ascoltatori
il significato delle parole, in modo da far giungere il messaggio religioso nel modo più chiaro possibile.
Successivamente, con i musicisti della Scuola fiamminga e veneziana, l’ornamentazione della scrittura diventa assai maggiore e questo ruolo «didattico» (per così dire) della musica viene messo più in ombra.

Il modello veneziano a 8 voci che veniva chiamato dei «Cori Spezzati» è quello a cui Bach fa riferimento nella stesura dei suoi
Mottetti (quasi tutti composti nel periodo in cui egli fu Kantor presso la chiesa di san Tommaso a Lipsia); ancora una volta egli
compie un mirabile esempio di sintesi tra diverse tradizioni, riuscendo a coniugare la severità di scrittura della prassi antica con le risorse del contrappunto dei suoi tempi, usando anche le maggiori libertà di distribuzione delle voci tipiche dello stile veneziano.

Eseguiti dall’Hilliard Ensemble e dall’Ensemble London Baroque (cui si aggiungono le splendide voci infantili dello Knabenchor
di Hannover) i "Mottetti" di Bach non vengono proposti frequentemente in concerto in Italia, forse a causa della loro grande difficoltà esecutiva; un motivo in più per ascoltare questa bellissima registrazione.
 

Carlo Boccadoro, compositore e direttore d’orchestra, è nato a Macerata nel 1963. Vive e lavora a Milano. Collabora con solisti e orchestre in diverse parti del mondo. E’ autore di numerosi libri di argomento musicale.

Questo testo è tratto da "Lunario della musica: Un disco per ogni giorno dell'anno" pubblicato da Einaudi, per gentile concessione dell'autore e dell'editore.

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