Grazie a Mercoledì Addams abbiamo riscoperto i Cramps
Lunghe trecce nere e una folta frangetta incorniciano quell'espressione imbronciata, che incontra e si scontra con lo sguardo perfido, ma al tempo stesso così tenero e malinconico. Uno dei personaggi più iconici e anticonformisti del piccolo schermo e del cinema, oltre che dell’immaginario comune, creato nel 1940 da Charles Addams e reso celebre prima da Lisa Loring negli anni Sessanta e poi da Christina Ricci trent’anni dopo, rivive ora attraverso la fantasia e la mente di Tim Burton. Non ci sarebbe neanche bisogno di dirlo, ma stiamo parlando di Mercoledì Addams, la figlia maggiore della famiglia Addams su cui è incentrata la nuova serie targata Netflix e che oggi gode di una nuova celebrità grazie all’interpretazione della 20enne Jenna Ortega. Per la prima serie televisiva che lo vede impegnato come produttore esecutivo e regista di alcuni episodi, Burton ha deciso di raccontare un’inedita e più complessa fase della vita di Mercoledì, concentrandosi sulla sua adolescenza. Dopo aver conosciuto l’eccentricità più infantile con l’interpretazione di Lisa Loring, e il risvolto più profondo e magnetico grazie a Christina Ricci, gli spettatori scoprono ora il lato più turbolento, in qualche modo anche meno grottesco, della figlia di Morticia e Gomez. La nuova serie Netflix, creata da Alfred Gough e Miles Millar, cerca infatti di presentare Mercoledì come non si era mai vista prima, filtrando gli aspetti più paradossali e fantastici del personaggio con sentimenti e riflessioni tipiche di un’adolescente, per cui anche le sue immancabili trecce nere sono ora accompagnate da una frangia e uno sguardo ammiccanti (senza però trasformare la piccola Addams in una piccola lolita stile Mathilda di Natalie Portman da “Léon”). Negli otto episodi della prima parte di “Mercoledì”, una sorta di teen drama che si rivela essere anche qualcosa di più, come già successo per altre serie come “Stranger thigs” o “Peaky Blinders” - per citare due successi proprio di Netflix, la musica interviene per dare carattere e personalità a una scena o addirittura a un personaggio.
Il ballo di Mercoledì
La Mercoledì della serie che ha debuttato sulla piattaforma di streaming a fine novembre 2022, rispetta il carattere noto del personaggio, ma ne rivela anche aspetti inediti raccontando il mistero investigativo e soprannaturale che affronta come studentessa della Nevermore Academy. Una scena ormai simbolo di “Mercoledì”, diventata un video virale e che - seppur sfiorando appena il livello del caso “Running Up That Hill (A Deal with God)” di Kate Bush o "Master of Puppets" dei Metallica - ha riportato in auge un brano del passato, e quasi dimenticato, avviene nell’episodio quattro durante proprio il ballo scolastico. In quel momento Jenna Ortega rivela la tendenza gotica e ammiccante della Mercoledì diretta da Tim Burton, che balla come se nessuno stesse guardando una coreografia creata dall’attrice stessa e ispirata a - tra gli altri - Siouxsie Sioux, che è ora un TikTok virale tra adolescenti e non solo.
Sguardo ammiccante, movimenti netti e paurosi caratterizzano il ballo di Mercoledì, rivelando il suo animo punk, scatenato e irriverente - tenuto prima nascosto dietro il suo spirito impassibile - sulle note di un brano risalente agli anni Ottanta, “Goo Goo Muck” dei Cramps. La canzone fu originariamente pubblicata nell’album “Psychedelic Jungle” del 1981, secondo disco della band formata dieci anni prima e che dopo i primi passi attorno al CBGB’s di New York si è consolidata negli anni come una delle realtà più longeve della scena punk rock fino alla morte del suo cantante e frontman Lux Interior.
L’adolescenza di Mercoledì attraverso la musica
“Mercoledì” ha visto collaborare nuovamente il regista Tim Burton con il compositore Danny Elfman, che insieme a Chris Bacon firma le musiche della nuova serie, compreso il tema principale. Oltre al ballo scolastico, dove si vedono gli studenti ballare anche su brani di star del momento come “Physical” di Dual Lipa, sono altre le scene in cui anche le canzoni giocano un ruolo fondamentale per intensificare o caratterizzare la serie e i personaggi. Un altro momento chiave, infatti, vede addirittura la protagonista suonare al violoncello una versione orchestrale dell’iconico brano dei Rolling Stones “Paint It, Black”.
Nel corso degli otto episodi sono molti gli artisti che si ascoltano, di generi, provenienze e stili diversi, ma che insieme intensificano l’immaginario di “Mercoledì”. A partire da “Non, je ne regrette rien” di Édith Piaf a cui è affidato il compito di accompagnare l’ingresso in scena di Mercoledì, si susseguono atmosfere e dimensioni sonore diverse.
La canzoni di "Mercoledì"
Ecco le canzoni incluse nei vari episodi, tra cui spicca anche l’aria per soprano “La mamma morta” dall’opera lirica “Andrea Chénier” di Umberto Giordano del 1896 :
Episodio 1
Non, je ne regrette rien – Édith Piaf
In My Dreams – Roy Orbison
Can't Stop – Rhythmking
La Llorona – Chavela Vargas
Paint It Black dei Rolling Stones al violoncello
Episodio 2
Don't Worry Be Happy – Bobby McFerrin (eseguita dal Nevermore a cappella group)
Episodio 3
Space Song – Beach House
Winter – Antonio Vivaldi
Nothing Else Matters – Metallica (instrumental)
Episodio 4
Tierra Rica – Carmita Jiménez
It's A Shame (feat. Pink Feathers) – RAC
The Beginning – Magdalena Bay
Someone Like You – Bravo and Immortal Girlfriend
Secrets – Birthday Girls
Goo Goo Muck – The Cramps
Levels – henry parsley and Amy Caddies McKnight
Physical – Dua Lipa
La Mamma Morta – Umberto Giordano
Episodio 6
Sciuri Sciura – Blonde Redhead
Episodio 7
If I Be Wrong – Wolf Larsen
Perfect Day – Hoku