Il disco del giorno: Pete Seeger, "Pete Seeger in Italia"
Pete Seeger
Pete Seeger in Italia (Cd Il Manifesto 169)
È impossibile non voler bene a Pete Seeger, da oltre sessant’anni coscienza musicale dell’America ed esempio di onestà intellettuale e integrità artistica per i musicisti di tutto il mondo. Ha girato tutto il pianeta cantando le ingiustizie della guerra,
la voglia di riscatto di chi è oppresso, è stato la voce dei deboli, degli sfruttati, delle classi costrette a vivere e lavorare in condizioni di autentica schiavitù, ha denunciato in egual misura le storture del capitalismo selvaggio, le ipocrisie del maccartismo e le dittature che si ammantavano di socialismo, sempre con la fermezza di chi sa che anche una canzone può contribuire a cambiare le cose.
Artista del tutto immune da compromessi, è riuscito a incidere oltre 100 dischi senza farsi corrompere dalle case discografiche;
è stato un’autentica enciclopedia vivente della cultura popolare di molti paesi, interessandosi ad artisti come Victor Jara, Silvio Rodriguez, Pablo Milanes e Violeta Parra quando questi nomi non erano ancora diventati moneta corrente nell’ambiente della musica folk. Anche con il nostro paese Seeger ha avuto rapporti cordiali, e vi si è esibito spesso; questo bellissimo Cd edito dal Manifesto ne è una preziosa testimonianza, registrata fortunosamente da Dario Toccaceli durante due concerti tenuti a Novara e Torino nel 1977.
La qualità audio non è cristallina nonostante l’ottimo lavoro di restauro, ma chi se ne importa: la musica contenuta nel Cd entusiasma per il calore con cui Seeger riesce a coinvolgere una platea di cui non conosce neppure la lingua; dopo pochi brani tutti cantano, battono le mani, sono in completa osmosi con l’artista che li trascina, accompagnato unicamente dal suo banjo, attraverso il grande libro del Song popolare americano e non solo, da "Darlin’ Corey" a "John Henry", da "Viva la Quince Brigada" a "This Land Is Your Land" e "Where Have All the Flowers Gone" (c’è persino una "Tarantella Siciliana" improvvisata da
Seeger al flautino) cantando con commossa partecipazione e creando un clima di autentica festa che fa davvero venire l’invidia per non essere stati presenti la sera del concerto, soprattutto durante la bellissima versione di "Guantanamera", dalle sfumature vocali di potente espressività cui si unisce la voce di tutto il pubblico.
Carlo Boccadoro, compositore e direttore d’orchestra, è nato a Macerata nel 1963. Vive e lavora a Milano. Collabora con solisti e orchestre in diverse parti del mondo. E’ autore di numerosi libri di argomento musicale.
Questo testo è tratto da "Lunario della musica: Un disco per ogni giorno dell'anno" pubblicato da Einaudi, per gentile concessione dell'autore e dell'editore.
