Il disco del giorno: Gato Barbieri, "Alive in New York"

Gato Barbieri
Chapter Four: Alive in New York (Cd Impulse 42249)
Dopo anni di ingiustificato oblio negli archivi della Impulse, ritorna finalmente a disposizione di tutti gli appassionati questo imperdibile disco dal vivo registrato nel 1975 al Bottom Line di New York. In questi anni il tenorsassofonista argentino Gato Barbieri era al culmine della forma artistica; la sua creatività dilagava in ogni assolo distribuendo frasi incandescenti dove la grande tradizione jazz di John Coltrane e del mondo Free si sposavano in maniera inconfondibile con la musica popolare sudamericana raggiungendo una sintesi di entusiasmante energia in grado di infiammare le platee.
Appassionato di cinema, Barbieri aveva cominciato a realizzare per la Impulse una serie di album divisi in capitoli come le scene di un film; questi dischi sono disponibili su Cd e si raccomandano senza riserve se volete venire a conoscenza di una musica ricca di espressività e del tutto lontana dal mondo del business. Questo capitolo Live era misteriosamente scomparso dai cataloghi pur essendo uno dei migliori album che Gato avesse mai realizzato, ma fortunatamente la Universal lo ripropone in una versione rimasterizzata dal suono caldo e dettagliato che vi porterà direttamente all’interno del Bottom Line, celebre club di jazz dall’atmosfera intima che in questa occasione vide arrivare al proprio interno un tornado di energia che proveniva non solo dal sax di Gato ma da una band ad alto voltaggio che comprendeva tra gli altri Howard Johnson al sax baritono,
Ron Carter al contrabbasso, Ray Armando alle percussioni e il batterista brasiliano Portinho, tutti caricati come una molla dal leader che propone pagine affascinanti del suo repertorio come la lunga suite "La China Leoncia" e "Baihia", caratterizzate da uno straordinario calore nella cantabilità del sassofono di Barbieri.
Non mancano due magnifici numeri dal precedente album "Viva Emiliano Zapata" (da ascoltare assolutamente): "Milonga Triste", dall’andamento carico di pathos, e la ritmata "Lluvia Azul" che nel giro di pochi minuti si trasforma in una scatenata jam session dove ogni musicista dà il meglio di sé raggiungendo momenti di autentica trance ritmica; erano anni di notti insonni e eccessi di ogni tipo, e tutto questo sembrava mettere ancora più benzina nell’instancabile motore musicale di Gato, infatti ancora oggi il disco sprizza scintille.
Carlo Boccadoro, compositore e direttore d’orchestra, è nato a Macerata nel 1963. Vive e lavora a Milano. Collabora con solisti e orchestre in diverse parti del mondo. E’ autore di numerosi libri di argomento musicale.
Questo testo è tratto da "Lunario della musica: Un disco per ogni giorno dell'anno" pubblicato da Einaudi, per gentile concessione dell'autore e dell'editore.
