Il disco del giorno: Michael Nyman, "Nyman/Greenaway Revisited"
Michael Nyman
Nyman/Greenaway Revisited (Cd Mn Records 106)
La collaborazione tra il regista Peter Greenaway e il compositore Michael Nyman è senza dubbio una delle più importanti e stimolanti nell’intera storia del cinema, paragonabile a quella tra Ejzenstein e Prokof´ev o fra Hitchcock e Herrmann.
La visione di un’estetica contemporanea in cui elementi stilizzati del passato vengano esibiti in maniera distorta tramite un esasperato formalismo che ne enfatizzi il carattere artificiale è un’operazione intellettuale comune a entrambi gli artisti.
Se Greenaway rivisita la grande tradizione pittorica dei fiamminghi e del romanticismo ottocentesco alludendo a Vermeer e Delacroix, sovrapponendovi segni computerizzati, formule matematiche e colori derivati dell’Espressionismo e dalla Pop Art, Nyman non esita a utilizzare interi passi citati direttamente da Henry Purcell, John Bull e altri grandi compositori della tradizione britannica (gli stessi che in gioventù hanno studiato a fondo con Thurston Dart), utilizzandone a fondo le forme (Aria, Double, Ground ecc.) e trovando singolari corrispondenze tra questo stile e il minimalismo americano.
Studioso di Cage e influenzato dall’estetica del movimento Fluxus, Nyman ha da subito coltivato con entusiasmo l’idea dell’Object trouvé, considerando l’intera Storia della Musica come un gigantesco magazzino di relitti storicizzati da utilizzare liberamente attraverso operazioni di montaggio e rivisitando quest’idea alla luce dell’estetica postmoderna.
Il modo in cui Nyman riconsidera questi elementi è sempre ricco di humor e intelligenza; in questo egli non è molto distante da un altro maestro dell’assemblage come Kagel (i cui risultati acustici sono tuttavia assai meno interessanti ad un secondo ascolto); solo i critici dell’Avanguardia legata a Darmstadt hanno volutamente evitato di vedere ciò che era palese agli occhi di chiunque, ossia che l’utilizzo di materiali tonali in Nyman non ha assolutamente nulla di nostalgico o reazionario ma è figlio di un’esperienza che si abbevera direttamente alla fonte di un pensiero fortemente radicale e alternativo rispetto alle avanguardie accademiche.
Questo recente Cd contiene nuove, eccellenti, registrazioni delle pagine più celebri della collaborazione tra Greenaway e Nyman, splendidamente realizzate dal suo Ensemble e limate sino alla perfezione attraverso anni di esecuzioni concertistiche.
Carlo Boccadoro, compositore e direttore d’orchestra, è nato a Macerata nel 1963. Vive e lavora a Milano. Collabora con solisti e orchestre in diverse parti del mondo. E’ autore di numerosi libri di argomento musicale.
Questo testo è tratto da "Lunario della musica: Un disco per ogni giorno dell'anno" pubblicato da Einaudi, per gentile concessione dell'autore e dell'editore.
