Michael Jackson: "19 pseudonimi per farsi prescrivere i farmaci"

A quasi quindici anni dalla scomparsa, avvenuta nel 2009, arriva un nuovo docu-film su Michael Jackson e le cause della sua tragica morte, a soli 50 anni. Il Re del Pop, come noto, morì a causa di un arresto cardiaco in seguito a un'intossicazione acusta da propofol, un potente anestetico con il quale provò a risolvere i suoi problemi di insonnia, somministratogli dal medico Conrad Murray, assunto da AEG Live affinché curasse la salute di Jackson in vista della sua lunga residency presso la O2 Arena di Londra. Il medico, al termine del processo, fu riconosciuto colpevole di omicidio colposo involontario per la morte della popstar e condannato a quattro anni di carcere. Ma come andarono veramente le cose? A fare chiarezza sulle dinamiche che portarono alla prematura morte della voce di "Thriller" ci pensa un documentario realizzato dal sito statunitense di gossip e intrattenimento TMZ, che fu peraltro il primo a dare la notizia della morte di Michael Jackson nel 2009: si intitola "TMZ Investigates: Who really killed Michael Jackson" (letteralmente: "Chi uccise davvero Michael Jackson") e sarà trasmesso negli Usa da Fox martedì prossimo, il 6 agosto.
Il documentario contiene rivelazioni e testimonianze di diversi personaggi che hanno avuto un ruolo nella vicenda e nelle indagini, a partire dal detective della polizia di Los Angeles Orlando Martinez, al quale venne affidato il compito di fare luce sulla scomparsa di Jackson. Nel documentario, Martinez sostiene che il medico Conrad Murray non fu l'unico responsabile del decesso del cantante, ma ebbero un ruolo anche altri personaggi vicini a Jackson, mai condannati. "Per molti anni tutti questi diversi professionisti avevano permesso a Michael di ottenere le medicine che voleva, quando le voleva, dove le voleva - dice Martinez - tutti loro sono il motivo per cui è morto".
Non solo il propofol. Michael Jackson, secondo quanto riportato dal documentario, era solito assumere anche grosse quantità di Demerol, un farmaco classificato nella categoria "narcotic pain relievers" (antidolorifici con effetto narcotico) e simile alla morfina, che si usa per trattare pazienti che hanno dolori di media o alta intensità e che può creare nei pazienti che lo assumono dipendenza. A prescrivere il farmaco a Jackson - che citò il Demerol anche nella sua "Morphine", nel 1997 - fu il dermatologo Arnold Klein, morto all'età di 70 anni nel 2015, amico del cantange. Secondo quanto ricostruito dal documentario di TMZ, Michael Jackson si era fatto creare 19 falsi pseudonimi per fari prescrivere i farmaci e Klein appuntava su un agenda le varie prescrizioni per le false identità del cantante.
Il dottor Harry Glassman, chirurgo plastico di Jackson, nel documentario lancia una pesante accusa: "Michael fu responsabile, in larga misura, della propria scomparsa, ma fu sicuramente molto aiutato dalla comunità medica".