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Lo Straniero: un pop elegante per fuggire dalle prigioni

La band pubblica l’album “Falli a pezzi!” che completa una personale trilogia.
Lo Straniero: un pop elegante per fuggire dalle prigioni
Credits: Animale Guida-press

L’eleganza di un pop che alterna fasi elettroniche ad altre acustiche sposa la canzone d’autore, creando un mix di profumi fra passato e futuro. Dopo l’omonimo disco d’esordio del 2016 e “Quartiere italiano” del 2018, a cui è seguito un importante tour di concerti, Lo Straniero, band piemontese, nata nel 2014 torna con il nuovo album “Falli a pezzi!” che completa una personale trilogia dedicata al tema della fuga. «Si tratta di un collage di immagini della stagione appena conclusa. Un titolo che si presta a diverse letture: è uno slogan propositivo, un'esortazione a fare a meno di pesi inutili, gabbie e fardelli, ma anche il racconto di un fallimento comune che costringe a ripensare il modo di vedere le cose», con queste parole lo presenta il gruppo.

Le storie ordinarie del progetto, da sempre lo Straniero ama scandagliare la vita di tanti e diversi personaggi, hanno un tratto comune e grottesco: tic e conflitti che all’improvviso possono tradursi in un serbatoio di grandi energie. La ricerca di un sentimento puro o di un ruolo, il desiderio di scappare dalla routine e da se stessi, la casa che protegge e poi soffoca, una gara a ostacoli verso una liberazione, costi quel che costi. “Abbiamo riascoltato i beat del trip-hop e le sfuriate electro che volevamo tributare, le ibridazioni di band del passato e diversi artisti attuali che, con un approccio diy, mescolano elettronica e acustico – dice il gruppo - per chiudere il cerchio iniziato con il nostro disco d’esordio, abbiamo usato forbici e martello, ci siamo sentiti liberi di ribaltare alcune nostre prospettive pur attraversando sonorità e temi a noi affini. Abbiamo scremato finché sono rimasti pezzi apparentemente eterogenei, ma per noi legati da un filo conduttore molto definito: di fondo c’è una tensione che è possibile sciogliere, un buio che può diventare luce”.

Con Lo Straniero, già dal nome scelto che sembra quello di un anti eroe da film western, emergono sempre anche atmosfere cinematografiche, scenari sonori che mutano come mutevole è la vita, mentre le parole dei testi sembrano dialoghi. È il diario di bordo di chi cerca coraggio e prova a superare le paure ripartendo da quei frammenti che messi insieme creano un’immagine nuova. Divisi, intenti a combattere demoni o a togliere pesi caricati inutilmente, sempre in cerca di qualcosa che sia autentico. Dieci canzoni, due voci, una femminile e una maschile, si alternano su tappeti di synth e campioni, bassi pulsanti, chitarre elettriche e acustiche. Il disco, prodotto da Ale Bavo e Lo Straniero, è stato mixato da Marcello Batelli e masterizzato da Simone Squillario.

Abbiamo voluto mettere a fuoco alcune sonorità che hanno fatto da scenario al discorso della fuga, tema che ci accompagna fin dai nostri inizi – conclude la band - a questo album abbiamo dedicato gli ultimi due anni, per la prima volta registrando tutto da soli nella nostra sala prove adibita a studio e lavorando a distanza prima con Ale Bavo che ha seguito la produzione, poi con Marcello Batelli per il mix. Come per tutti, sono stati due anni particolari. In questo tempo abbiamo destinato le nostre energie alla musica arrivando a produrre materiale per più di un album: questo è il primo a uscire e segna una ripartenza per noi molto eccitante. 'Falli a pezzi!' chiude idealmente un cerchio e apre una strada per noi nuova”.

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