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Tata Giacobetti (Quartetto Cetra): il centenario della nascita

Celebrazioni, concerti e altri progetti

Si è tenuto ieri, 22 giugno, presso il Conservatorio di Santa Cecilia a Roma (con la partecipazione di artisti come Luca Barbarossa e Daniele Silvestri e dei giovani musicisti del Conservatorio) un incontro-concerto a inviti nel corso del quale la vedova di Tata Giacobetti, Valeria Fabrizi, e la figlia del cantante, paroliere e fondatore del Quartetto Cetra hanno annunciato le iniziative organizzate per ricordare il centenario della nascita dell'artista (24 giugno 1922).

Romano di nascita, Tata Giacobetti, nome d’arte di Giovanni Giacobetti, con il Quartetto Cetra è stato voce narrante e compagno di viaggio per oltre quarant’anni della storia d’Italia. Per ricordarlo si è costituito un Comitato (Renzo Arbore, Pupi Avati, Pippo Baudo, Gino Castaldo, Aldo Grasso, Maurizio Costanzo, Valeria Fabrizi, Giancarlo Governi, Emmanuel Grossi, Gianfrancesco Lazotti, Marco Molendini, Pietro Piccinetti, Andrea Purgatori, Dario Salvatori, Walter Veltroni, oltre ovviamente ai figli del componenti del Quartetto Cetra Giorgia Giacobetti, Carlo Savona e Fabio Chiusano) presieduto dal’avvocato Virginio Palazzo.


Giorgia Giacobetti:

“E' il giusto tributo per un romano di nove generazioni, nato a Borgo Pio, che ha dato lustro alla città di Roma (che amava follemente) ma anche a tutta l’Italia con oltre 40 anni di attività, non solo nel nostro paese ma anche all’estero. Tutta la storia del Quartetto Cetra, a partire dal 1940, è legata alla città di Roma, dalla sua prima formazione nata attorno ad un tavolo di biliardo di un bar del quartiere Prati, dove mio padre, poco più che 18enne e studente all’Accademia di Belle Arti , riuscì a dare vita al suo grande sogno, un quartetto che sarebbe diventato da lì a pochi anni la colonna sonora dell’Italia tutta”.

Durante la serata sono stati riproposti alcuni dei grandi classici del Quartetto: da "Nella vecchia fattoria" a "Un disco dei Platters", da "Però mi vuole bene" a "Concertino", e poi "Vecchia America", "Un bacio a mezzanotte", "In un palco della Scala", "Donna", "Crapa Pelada" e "I ricordi della sera", interpretata da Valeria Fabrizi, che con sottofondo dell’orchestra ha letto una delle lettere più belle che il marito Tata le scrisse nel 1956.

Sono stati eseguiti anche tre brani inediti di Tata Giacobetti in dialetto romano: "Ninna li sonni", una dolcissima ninna nanna che Giacobetti aveva scritto per la figlia Giorgia e per la quale aveva indicato già a suo tempo Luca Barbarossa come interprete, e "Pretini rossi moniche bianche", cantata da Daniele Silvestri e "Nun lo portate via", affidata a Leopoldo Mastelloni. Questi brani inediti fanno parte di un progetto di Tata Giacobetti, dal titolo emblematico di "Ao’" dedicato alla sua amata Roma. Un progetto che è stato interrotto dalla sua prematura ed improvvisa scomparsa il 2 dicembre 1988 e che prevedeva una raccolta di canzoni in romanesco (mai pubblicate prima) scritte da Tata e musicate da grandi compositori come, oltre a Virgilio Savona, Armando Trovajoli ed Ennio Morricone, e che sarebbero dovute essere interpretate da illustri cantanti romani.
 

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