Matt Cameron smentisce quanto pubblicato su Taylor Hawkins

Dopo la tempesta, arriva la smentita. Ma per capire bisogna riavvolgere il nastro della storia. Una lunga inchiesta di Rolling Stone americano ha raccontato le ultime settimane del batterista dei Foo Fighters Taylor Hawkins, scomparso all’età di 50 anni lo scorso 25 marzo. E lo ha fatto con dichiarazioni di oltre venti fonti, tra cui i colleghi Matt Cameron e Chad Smith. Ed è quanto avrebbe raccontato il collega dei Pearl Jam a colpire, soffermandosi sul disagio di Hawkins nelle settimane precedenti per il calendario live troppo intenso dei Foo Fighters: "(Taylor) ha avuto un confronto a cuore aperto con Dave (Grohl) e, sì, mi ha detto che ‘non poteva più farlo’ queste erano le sue parole".
In inglese è ancora più esplicito: "couldn’t fucking do it anymore". La band ha smentito la testata, dicendo che un confronto del genere con Grohl o con il management non c'era mai stato. Ieri ne è sorta una polemica con al centro proprio lo stesso Matt Cameron. Ma l’artista ha confutato quanto uscito e ha specificato attraverso i social: "Quando ho accettato di prendere parte all'articolo di Rolling Stone su Taylor, ho pensato che sarebbe stata una celebrazione della sua vita e del suo lavoro. Le mie parole sono state estrapolate dal contesto e modellate in una narrativa che non avrei mai voluto. Taylor era un caro amico e un artista di livello assoluto". Cameron aggiunge: "Mi manca. Ho solo il più profondo amore e rispetto per Taylor, Dave e le famiglie dei Foo Fighters. Sono davvero dispiaciuto di aver preso parte a questa intervista e mi scuso se la mia partecipazione può aver causato danni a coloro per cui ho solo la più grande stima e ammirazione".
Anche il batterista dei Red Hot Chili Peppers, Chad Smith, un altro amico di Hawkins, ha rilasciato una dichiarazione simile sullo stato di salute dell’amico e collega, ma anche lui poi, chiamando in causa Rolling Stone per l'articolo, ha spiegato sui social che le sue parole erano state fraintese. "Taylor era uno dei miei migliori amici e farei qualsiasi cosa per la sua famiglia", dice Smith. "Rolling Stone mi ha chiesto di condividere alcuni ricordi del nostro tempo passato insieme, ho pensato che ci sarebbe stato un amorevole tributo. Un tributo che meritava. Invece, la storia che hanno scritto è stata sensazionalistica e fuorviante, e se l'avessi saputo non avrei mai accettato di partecipare. Chiedo scusa alla sua famiglia e ai suoi amici".