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Black midi: una band da ascoltare per non sentirsi mai al sicuro

Il gruppo presenta il suo nuovo album “Hellfire”: “Un film d'azione epico sul dolore”.
Black midi: una band da ascoltare per non sentirsi mai al sicuro
Credits: Atiba Jefferson

Musica per mettere in dubbio le certezze, per scoprire personaggi affascinanti, ma allo stesso tempo oscuri, un muro di suono schizofrenico e impossibile da scalare. I black midi, il trio britannico composto da Geordie Greep (chitarra, voce), Cameron Picton (basso, voce) e Morgan Simpson (batteria) hanno annunciato il loro terzo album, “Hellfire”, in uscita il 15 luglio su Rough Trade Records, e gli spettacoli da headliner al Somerset House e Central Park di New York. In concomitanza con l'annuncio hanno condiviso il singolo/video principale dell'album, "Welcome To Hell". Scritto da isolati a Londra dopo l'uscita di “Cavalcade”, progetto pubblicato lo scorso anno, “Hellfire” si basa su nuovi elementi più melodici e armonici rispetto al suo predecessore, espandendo al contempo la brutalità e l'intensità del debutto, “Schlagenheim”. Ecco come lo descrive Greep: "Se ‘Cavalcade’ era un dramma, ‘Hellfire’ è come un film d'azione epico che approfondisce temi come dolore, perdita e angoscia”.

Mentre le storie di “Cavalcade” sono state raccontate in terza persona, “Hellfire” è presentato in prima persona e svela personaggi moralmente sospetti. Ci sono monologhi drammatici diretti, che mettono nel mirino le nostre convinzioni. “Non sei mai sicuro se ridere o essere inorridito”, spiega la band. Il singolo "Welcome To Hell" mette al centro il tema del congedo per un soldato sconvolto dalla guerra. L'ambientazione è una città costiera esotica, brulicante di militari. “È notte. Uomini irregolari si precipitano su e giù per la striscia di terra in vari stadi di ebbrezza, insegne al neon illuminano i bar e dalle loro porte aperte aleggiano sbuffi di fumo indeterminato. Gli ululati assordanti dei motori delle motociclette vengono accompagnati da un miscuglio di linguaggi, anche se tutti confusi, grossolani, rochi ed elusivi. Il soldato protagonista non è in grado di gestire il mondo in cui si trova”: con queste parole psichedeliche, come la loro musica, i black midi raccontano la traccia. Il video di accompagnamento è stato diretto da Gustaf Holtenäs, che ha anche diretto quello di "Slow".

La creazione di “Hellfire” ha richiesto sei mesi, germogliando da un riff su una delle jam più lunghe e profonde del gruppo. La gamma, l’intensità e la potente produzione della musica dei black midi hanno raggiunto così un nuovo livello grazie anche alla produttrice Marta Salogni. Mischiano rock, punk, jazz, prog, ma non è importante il genere finale, il risultato ultimo, ma la sensazione magica che questa band senza etichette e confini riesce a generare.

 

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