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Domani a Bologna il concerto benefico per l’Ucraina

Il 5 aprile in Piazza Maggiore si tiene l’evento benefico “Tocca a noi - Musica per la pace”
Domani a Bologna il concerto benefico per l’Ucraina

Domani, 5 aprile, si tiene in Piazza Maggiore a Bologna l'evento benefico a favore dell’Ucraina, nato dall’appello lanciato sui social da La Rappresentante di Lista a seguito dell’attacco delle forze armate russe al paese. L’iniziativa, battezzata “Tocca a noi - Musica per la pace” e prodotta da PER. Promoter Emilia-Romagna, Estragon Club, Locomotiv Club, Studio’s e Woodworm, vedrà alternarsi sul palco numerosi artisti italiani con lo scopo di raccogliere fondi a sostegno di Save The Children e del suo operato per aiutare i bambini che stanno subendo le terribili conseguenze del conflitto.

Oltre alla band di Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, reduce dalla partecipazione a Sanremo 2022 con il brano “Ciao ciao”, si esibiranno anche Brunori Sas, Diodato, Elisa, Elodie, i Fast Animals and Slow Kids, Gaia, Gianni Morandi, Noemi, Paolo Benvegnù, Rancore, gli Zen Circus e altri.

L’evento, trasmesso in prima serata su Rai 3 e su Rai Radio2 il prossimo 7 aprile e che ha il supporto di Rai per il Sociale, sarà condotto da Andrea Delogu e sarà caratterizzato anche dalla partecipazione di Ema Stokholma, Marco Baliani, Daniele Piervincenzi.

“Tutto parte dalla magia di innescare qualcosa attraverso un social network e vederla poi realizzata concretamente”, hanno raccontato Veronica e Dario a margine della conferenza stampa di presentazione del progetto, alla presenza del sindaco di Bologna Matteo Lepore, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children, Marco Gallorini di Woodworm e il responsabile editoriale per Rai Felice Cappa. Dario Mangiaracina ha poi spiegato:

“Quel tweet è partito da un’urgenza che abbiamo sentito io e Veronica. Eravamo a una manifestazione per la pace a Milano e abbiamo sentito la necessità di fare qualcosa. Essendo musicisti la prima cosa che ci è venuta in mente è stata di organizzare un concerto e raccogliere dei fondi. Da lì si è avviata una macchina incredibile”.

A Mangiaracina ha fatto eco Veronica Lucchesi, che ha aggiunto: “Questi sono giorni ovviamente di grande sgomento, a causa di quello che fa la guerra, che ci lascia sempre sconfitti, distanti, chiusi e soli in qualsiasi caso. Quello che tentiamo di fare, anche attraverso questo manifestazione, così come quando cerchiamo di dare voce con le nostre canzoni a dei sentimenti che sentiamo nel profondo, è unire, provare a rispondere e alzare la voce. Ci uniremo e proveremo a dire no alla guerra, mandando sicuramente un segnale di pace”.

Tra gli artisti che “hanno deciso di unirsi per ricordare, ancora una volta, l’urgenza di fermare le violenze che da settimane colpiscono drammaticamente le bambine, i bambini, le donne e gli uomini dell’Ucraina e sensibilizzare giovani e meno giovani ad attività di dialogo e di cooperazione, di costruzione costante della pace nel mondo”, in qualità di frontman dei Fast Animals and Slow Kids, Aimone Romizi in collegamento ha dichiarato: “Ringraziamo prima di tutto Veronica e Dario per aver dato l’impulso a un’idea che probabilmente era nella testa di tutti i musicisti: fare qualcosa con la musica”. E ancora: “Noi ci siamo chiesti cosa può spostare un concerto, che sicuramente non farà finire questa guerra? Però smuove le coscienze e ridà dignità alla parola ‘pace’ che, parlando per noi, l’abbiamo quasi pronunciata per tanto tempo quasi in modo incosciente. E invece in questo preciso momento assume una potenza enorme. Parlare di pace in questo periodo è molto più forte rispetto ad altri. Ridare quindi senso a questa parola, tramite un concerto, è possibile. Dall’altra parte, poi, entra in gioco il concetto di partecipazione collettiva: tacere è accettare l’abominio, quindi far sentire la propria voce o, come nel nostro caso, cantare e suonare è sicuramente parte di un processo che rifugge e allontana l’idea del male”.

Paolo Benvegnù, tra i protagonisti dell'evento per cui il primo cittadino Matteo Lepore ha detto di "vivere il concerto come motivo di impegno, ricerca della pace e raccolta fondi", ha sottolineato: "Ci sono grande sgomento e delusione verso gli esseri umani, verso noi stessi. Noi ora valutiamo gli effetti della guerra ma la causa dobbiamo ricercarla in noi". E ancora: "Anni fa suonai a Mostar e nella sala concerti erano presenti solo donne e bambini perché gli uomini si erano persi in guerra. Anche là c’era Save The Children. Facciamo parlare i ponti e la pace".

Anche Noemi è intervenuta virtualmente a margine della conferenza stampa: “Sono entrata a far parte di questo progetto nella maniera più analogica del mondo: mi ha chiamato Veronica Lucchesi”, ha narrato la voce di “Sono solo parole”. Ha continuato: “Sono rimasta molto contenta di questo invito perché sono convinta che sia giunto che la musica si faccia carico di questi messaggi. Il nostro ruolo deve andare un po’ oltre l’egocentrismo di stare sul palco per noi, per un disco o per la carriera. È bello stare sul palco e promuovere un valore importante come quello del pacifismo. È un periodo dove la diplomazia è stata un po’ messa da parte, ma credo sia fondamentale promuoverla”.

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