Ricordate i Dear Jack? Ora si chiamano Follya. E fanno metal pop

Un ritorno alle origini? Più o meno, stando ai suoni del singolo che segna il loro ritorno, con un nuovo nome, Follya: "Morto per te" ha elementi del metal mischiati con il pop, un mix che guarda ai pezzi che Alessio Bernabei e soci pubblicarono prima dell'ingresso ad "Amici", il talent che nel 2014 lanciò la carriera dei Dear Jack. La storia del gruppo si interruppe nel 2015, un anno dopo il secondo posto al programma condotto da Maria De Filippi, dopo Dischi di platino, sold out e una partecipazione al Festival di Sanremo (proprio nel 2015 la band si presentò direttamente tra i big con "Il mondo esplode tranne noi"). Anzi, per la verità non si interruppe, ma fu come se: l'uscita dalla formazione di Alessio Bernabei, il cantante, amatissimo dal pubblico teen che cominciò seguire il gruppo durante "Amici", non fermò i Dear Jack, che continuarono a fare concerti e dischi con altri cantanti, Leiner Riflessi prima e il chitarrista Lorenzo Cantarini poi.
Bernabei, che dopo la sua uscita dai Dear Jack ha provato ad affermarsi da solista con un paio di album ("Noi siamo infinito" del 2016 e "Senza filtri" del 2018) e svariati singoli, alcuni dei quali hanno pure riscosso un discreto successo in classifica (la stessa "Noi siamo infinito", presentata in gara a Sanremo nel 2016 - quell'anno i Dear Jack, con il nuovo cantante Leiner Riflessi, parteciparono con "Mezzo respiro" - vinse il Disco di platino), ora è tornato a far parte del gruppo, ma nel frattempo ha scelto di lasciare il chitarrista/cantante Lorenzo Cantarini, che però non ha commentato la nuova genesi della band con il nuovo nome, Follya.
Del gruppo fanno parte, oltre a Bernabei, il chitarrista Francesco Pierozzi, il bassista Alessandro Presti e il batterista Riccardo Ruiu. A proposito del singolo Follya (uscito su etichetta Polydor/Universal), la band dice: "Quando l’amore supera ogni limite da raggiungere la dipendenza. L’amore, del quale non si riesce a fare a meno, può essere definito tale? Morire per amore vuol dire rinascere, imparare dagli errori del passato per crescere e vivere meglio il presente. In questo brano l’amore è tossico, raffigurato come una giostra, dove si alternano continuamente momenti di estrema euforia a lacrime di dolore. L’unico modo di salvarsi da questo luna park è mettere fine alla storia, essere consapevoli. Così anche nell’arte, una morte precede sempre una grande rinascita".