Il pop punk (o quel che ne rimane) è vivo e lotta insieme a noi
Il ritorno sulle scene di Avril Lavigne, che del genere è stata, a modo suo, un’eroina, all’inizio degli Anni Duemila. Il lancio di un festival tutto dedicato al genere. Il successo di un artista, Machine Gun Kelly, che ha fatto della nostalgia di suoni e atmosfere neanche così retrò – insomma, sono passati su per giù vent’anni, dall’esplosione della moda – il suo punto di forza. Il trend musicale di questo 2022? È già deciso: il revival del pop-punk.
Il "principe del pop-punk"
Quando è successo? Improvvisamente il pop-punk è tornato a far parlare di sé e a tenere banco nelle riunioni delle case discografiche, nelle conferenze per addetti ai lavori, nelle interviste. La copertina dell’ultimo numero dell’edizione statunitense del magazine Billboard, la “Bibbia” dell’industria musicale Usa (e non solo), è dedicata a Machine Gun Kelly e al suo nuovo album, appena uscito, “Mainstream sellout”, che già a partire dal titolo è puro revival del pop-punk. La produzione esecutiva del disco è di Travis Barker, il batterista dei Blink-182, tra le band che più di tutte hanno contribuito al successo del genere nelle classifiche a cavallo tra la fine degli Anni ‘90 e i primi Anni Duemila con album come “Enema of the State” e “Take off your pants and jacket”. “Il principe del pop-punk”, titola il magazine parlando dell’ex rapper redento, che da “Bloom” in poi ha sempre flirtato con atmosfere vagamente punk e rock, ispirando colleghi statunitensi e non (vero Achille Lauro?): “Il rock aveva bisogno di un defibrillatore. Chi se ne frega di chi lo dà, purché non muoia?”, ha detto lui nell’intervista, rispondendo alle critiche dei puristi. Non solo il titolo: l’intero immaginario di “Mainstream sellout” è un omaggio al pop-punk degli Anni Duemila, dalla copertina (che ritrae Machine Gun Kelly, che suonerà in Italia il 27 settembre prossimo al Mediolanum Forum di Assago, come una versione pro dei dARI – ve li ricordate?) ai testi delle canzoni, a partire dal singolo “Emo girl”, con Willow, la figlia di Will Smith.
L'ex principessa diventata regina
Travis Barker è anche il deus ex machina del ritorno sulle scene discografiche di Avril Lavigne con il nuovo album “Love sux”, uscito per l’etichetta del batterista: il disco è il settimo in studio della voce di “Complicated”, il primo in tre anni. “È pazzesco vedere la mia musica ancora in risonanza con le persone di una nuova generazione, è stimolante e mi motiva ogni volta. Sento ancora il bisogno di fare tutto il meglio che posso e di prendere sul serio tutto ciò che faccio. È fantastico quando nuovi artisti vengono da me e dicono che amano i miei vecchi lavori”, ha detto la popstar, oggi 37enne, parlando dell’impatto che dischi come “Let go” (di cui proprio quest’anno ricorre il ventennale dalla pubblicazione), “Under my skin”, “The best damn thing” e “Goodbye lullaby”, best seller degli Anni Duemila, trainati da hit come “Sk8er boi”, “I’m with you”, “My happy ending” e “Girlfriend”, che fecero della cantautrice canadese una “principessa del pop punk”. Non poteva scegliere periodo migliore per spedire nei negozi un nuovo album, Avril Lavigne, che in “Bois lie”, una delle canzoni contenute in “Love sux”, duetta con lo stesso Machine Gun Kelly: “Condividiamo lo stesso background musicale: ci siamo fatti i complimenti a vicenda”, ha detto la cantautrice sulla collaborazione.
Il festival che tocca le corde della nostalgia
E mentre i Sum 41 stanno per pubblicare un nuovo album – doppio – metà metal e metà pop punk e i Paramore vengono accreditati da Olivia Rodrigo come co-autori della sua “Good 4 U”, per via delle eccessive somiglianze tra la canzone della ex stellina Disney e “Money business” di Haley Williams e soci, Live Nation – colosso del live entertainment – ha appena lanciato negli Usa un festival che celebrerà l’impatto e l’eredità della musica emo, il sottogenere del punk rock che dopo essere già stato un fenomeno underground negli Stati Uniti degli Anni ‘80, nei primissimi Annu Duemila diventò un trend di successo commerciale al di là e al di qua dell’Atlantico. Si svolgerà a fine ottobre a Las Vegas e vedrà alternarsi sul palco, tra gli altri, la stessa Avril Lavigne, My Chemical Romance, Paramore, Bring Me the Horizon. Il titolo? È tutto un programma: When We Were Young.