Todd Rundgren: guida all'ascolto di "Something/Anything"

Todd Rundgren, "Something/Anything?"
Bearsville, 1972
DISCO 1
Part 1
I Saw The Light
It Wouldn’t Have Made Any Difference
Wolfman Jack
Cold Morning Light
It Takes Two to Tango (This Is For The Girls)
Sweeter Memories
Part 2
Intro
Breathless
The Night The Carousel Burnt Down
Saving Grace
Marlene
Song Of The Viking
I Went To The Mirror
DISCO 2
Part 3
Black Maria
One More Day (No Word)
Couldn’t I Just Tell You
Torch Song
Little Red Lights
Part 4: Baby Needs A New Pair Of Snakeskin Boots – A Pop Operetta
Overture — My Roots: Money (That’s What I Want)/Messin’ With The Kid
Dust In The Wind
Piss Aaron
hello It’s Me
Some Folks Is Even Whiter Than Me
You Left Me Sore
Slut
Todd Rundgren è un altro di quei personaggi che si dimenticano con troppa facilità, schiacciati dalle personalità dominanti del periodo. Di fatto ha avuto una carriera longeva e brillante contraddistinta da produzioni discografiche molto diverse tra loro. "Something/Anything?" rimane una pietra miliare nella sua carriera e contiene molte idee innovative in merito all’organizzazione sonora. Un ottimo punto di partenza per entrare ed esplorare autonomamente il suo variegato mondo sonoro.
Todd è un polistrumentista, nel vero senso della parola, conosce intimamente le dinamiche di tutti gli strumenti del rock, compreso lo studio di registrazione. Ascoltare "Something/Anything?" oggi per la prima volta può provocare reazioni contrastanti. Nelle prime tracce non sembra di trovarsi di fronte a qualcosa di davvero particolare o innovativo, quanto piuttosto a un tipico album AOR (come viene normalmente chiamato il genere in America), ma la ragione del possibile travisamento sta nel fatto che proprio Rundgren ha contribuito in maniera determinante a creare «quel» suono.
Originariamente "Something/Anything?" uscì come doppio album e ognuna delle facciate era caratterizzata da definizioni che assumevano il carattere di tema conduttore: la prima era identificata come «melodie che catturano l’orecchio» (ed ecco in parte spiegato l’arcano), la seconda come «il lato cerebrale», la terza recava il titolo «i ragazzi ci vanno giù pesante» e la quarta articolava: «Baby ha bisogno di un nuovo paio di stivali di pelle di serpente (sottotitolo: un’operetta pop)». Rundgren suona praticamente tutti gli strumenti nelle prime tre facciate, mentre nell’ultima è accompagnato da un
gruppo nutrito di musicisti. Uno dei momenti più divertenti della storia della musica registrata è
rappresentato dall’introduzione del secondo lato, dove Todd spiega «lo studio di registrazione»,
quindi la traccia è assemblata con due registrazioni effettuate nel 1966, agli albori della sua carriera…
Questa scheda è tratta da "1000 dischi per un secolo. 1900-2000", di Enrico Merlin (Il Saggiatore), per gentile concessione dell'autore e dell'editore.
Enrico Merlin, musicista e musicologo, nella composizione e scrittura del volume ha cercato di tracciare la storia della musica occidentale registrata, attraverso la selezione di 1000 opere sonore che fossero innovative in almeno uno dei sei parametri di cui la musica è composta: melodia-armonia-ritmo-timbro-dinamica-espressività. Per ognuna di esse ha realizzato una sorta di guida all'ascolto in cui vengono raccontate le motivazioni per cui quel disco è di fatto una pietra miliare. Mancano diversi dischi famosi, mentre vi sono opere seminali, ma di nicchia, che malgrado uno scarso successo di pubblico hanno lasciato un segno profondo in altri artisti contemporanei o successivi. Le schede non sono quindi delle recensioni, quanto piuttosto dei suggerimenti d'ascolto, dei trampolini di lancio per andare alla scoperta di nuovi mondi sonori e, perché no, trovare qualche conferma.
