La canzone dei Beatles che fece cadere la mascella a David Crosby
Molti di voi avranno impresso nella memoria il momento in cui hanno ascoltato per la prima volta la canzone della vita, quella alla quale siete più legati e il motivo per il quale lo siete. Così come lo ricordate voi lo ricorda anche David Crosby. Accadde nel 1967, i Beatles stavano ultimando un album che alla sua uscita trasportò il pop-rock in una nuova dimensione, “Sgt. Pepper's Lonely Heart Club Band” (leggi qui la recensione).
L'oggi 80enne Crosby fu uno dei primi ad ascoltare "A Day In The Life", la canzone firmata Lennon-McCartney che chiude la tracklist dell'album. Persino John Lennon, sempre critico nel giudicare il proprio lavoro, intuì che lui e Paul McCartney, il compagno di sempre, avevano tra le mani qualcosa di decisamente grande, tanto che una volta disse: “A Day in the Life” fu un gran lavoro tra me e Paul. Ebbi l'abbrivio con ‘I read the news today’ che accese Paul. Di tanto in tanto ci eccitamo a vicenda con un pezzo di canzone, lui disse semplicemente 'Yeah'. È semplicemente accaduto in un modo meraviglioso.”
Il testo di “A day in the life” è magico, ma ciò che colpì maggiormente David Crosby più delle parole della canzone, fu la produzione della stessa. In una intervista di qualche mese fa, il musicista californiano ha ricordato il giorno in cui ha ascoltato per la prima volta "A Day in the Life": "La cosa migliore che mi sia mai capitata fu andare a trovare i Beatles quando stavano lavorando a 'Sgt. Pepper'. Mi hanno fatto sedere su uno sgabello al centro dello studio e portarono due altoparlanti alti quasi due metri a fianco a me. Poi, ridendo, tornarono in sala di controllo e mi lasciarono lì. Mi fecero ascoltare "A Day in the Life". Alla fine di quell'ultimo accordo, il cervello mi era uscito dal naso sul pavimento in una pozzanghera. Non sapevo cosa fare, ero stordito".
Quell'ultimo, enorme mi maggiore è uno degli accordi più famosi della musica popolare. Fu registrato in sostituzione della sezione vocale che era lì sul posto ma che fu ritenuta inadatta. Il 22 febbraio 1967 - ciascuno seduto su pianoforti a coda separati - Lennon, McCartney, Ringo Starr e Mal Evans, roadie personale della band di Liverpool, suonarono tutti allo stesso tempo un accordo in mi maggiore, lo stesso fece George Martin con l'harmonium. Dietro i vetri, i tecnici dello studio spinsero il livello di registrazione il più in alto possibile e tennero il nastro in funzione mentre l'accordo si disperdeva, consentendo ai riverberi di morire gradualmente. Il suono è così pieno di sfumature che non c'è proprio da stupirsi che David Crosby sia rimasto senza parole.