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Niccolò Contessa e l’arte di giocare a nascondino

C'è una nuova canzone de I Cani, la one man band considerata ormai un culto dai seguaci della scena indie degli Anni Duemiladieci: Contessa, che continua a restare nascosto in piena vista, l'ha pubblicata senza preavviso solo su YouTube.
Niccolò Contessa e l’arte di giocare a nascondino

Come al solito, nessun programma e tanto mistero. È sempre così quando di mezzo ci sono Niccolò Contessa e i suoi I Cani. Stanotte sul canale YouTube della one man band del cantautore spoletino, considerata ormai un culto dai seguaci della scena indie degli Anni Duemiladieci, è comparsa una nuova canzone. Così, dal nulla. Si intitola “Fiore” ed è accompagnata da un video lisergico fatto in casa, volutamente low-budget. Il testo del brano, trascritto nella descrizione della clip su YouTube, è una sorta di filastrocca dei nostri tempi, caratterizzata da un pessimismo quasi cosmico: “Se non voglio più stare / con una nuvola nera in testa / ecco cosa devo fare / ecco cosa basta fare / io devo ringraziare / per ogni cosa che c’è al mondo / e poi raccogliere un fiore / sì, devo uccidere un fiore / perché devo accettare / che tutto quanto prima o poi muore / nasce come un fiore / se ne va come un fiore”. Sonorità elettroniche, tra tastiere e sintetizzatori, perfettamente in linea con l’estetica lisergica del video – è un pezzo più vicino al lavoro di Contessa come produttore di Tutti Fenomeni che dei pezzi degli album de I Cani. Il brano è stato caricato solo su YouTube. Inutile cercarlo sulle piattaforme di streaming: non c’è.

“Fiore” arriva a sette mesi di distanza da “Un altro Dio”, pubblicata sempre solo su YouTube, che parlava di depressione, attacchi di panico e dipendenze, con un video che ricordava certi artwork dei Radiohead o di Thom Yorke solista. Non è dato sapere se i brani facciano parte di un nuovo progetto – l’ultimo disco de I Cani, “Aurora”, risale al 2016, sei anni fa – o se invece siano destinati a restare due pezzi estemporanei. L’annuncio da parte dell’etichetta 42 Records, lo scorso anno, di un cofanetto contenente i vinili dei tre dischi pubblicati da Contessa tra il 2011 e il 2016, “Il sorprendente album d’esordio de I Cani”, “Glamour” e il già citato “Aurora” (oltre al 45 giri di “Nascosta in piena vista”, dalla colonna sonora del film “Troppa grazia” di Gianni Zanasi, con Alba Rohrwacher, Elio Germano e Giuseppe Battiston, presentato nel 2018 al Festival di Cannes), era stata interpretata da molti fan come il preludio a un possibile e imminente annuncio del ritorno sulle scene del cantautore, che invece continua giocare a nascondino, da maestro dell’arte di apparire e poi subito scomparire.

In fondo, è – per citare il titolo della sua canzone – nascosto in piena vista. Nonostante non pubblichi un nuovo album dal 2016, in questi anni Contessa non è certo rimasto con le mani in mano: dopo le collaborazioni come produttore, autore e musicista con Coez, Tutti Fenomeni, Laila Al Habash, Testaintasca, lo scorso febbraio ha pure esordito come autore al Festival di Sanremo. C’era (anche) il suo tocco dietro “Tuo padre, mia madre, Lucia”, la canzone presentata sul palco dell’Ariston da Giovanni Truppi.

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