Steve Harley: storia di uno dei grandi eroi misconosciuti del rock britannico

Il 27 febbraio del 1951 è nato a Deptford, Londra, Steve Harley, uno dei grandi eroi misconosciuti del rock britannico. Segnato nel fisico dalla poliomielite contratta a tre anni, impara a suonare chitarra e violino. A 17 anni comincia a lavorare come giornalista al "Daily Express". Nel 1972 fonda i Cockney Rebel, con Stuart Elliott, Jean-Paul Crocker, Milton Reame-James e Paul Jeffreys.
Sebastian ("The human menagerie", 1973)
La band debutta nel 1973 con l'album "The human menagerie", nel 1973, prodotto da Neil Harrison: è lui che suggerisce l'impiego di un'orchestra, nonostante la spesa sia fuori budget per una band esordiente.
Crazy raver ("The human menagerie", 1973)
L'album è affidato alle cure del fonico Geoff Emerick, già dietro la consolle con i Beatles: l'orchestra è diretta da Andrew Powell. Il disco è uno degli esordi più memorabili della storia del rock inglese, ed è considerato uno dei capisaldi del glam rock.
Muriel the actor ("The human menagerie", 1973)
L'immagine per metà clownesca e per metà drammatica, e l'alternanza fra brani lenti e suggestivi e canzoni veloci e cabarettistiche, fanno dei Cockney Rebel dei protagonisti della nascente scena glam.
Judy Teen (singolo, 1974)
L'album "The human menagerie" ottiene recensioni contrastanti - alcune entusiastiche, alcune ferocemente critiche - e non entra in classifica. Mentre preparano il secondo lavoro, i Cockney Rebel pubblicano un singolo non presente sull'album, "Judy Teen", che arriva al quinto posto in classifica.
Psychomodo ("The psychomodo", 1974)
Il secondo album dei Cockney Rebel è prodotto dal leader della band, Steve Harley, insieme a Alan Parsons. Anche in questo disco è presente l'orchestra, sempre diretta da Andrew Powell. L'uscita dell'album è preceduta da quella del singolo con la title track.
Mr Soft ("The Psychomodo", 1974)
A differenza da "The human menagerie", l'album "The psychomodo" entra in classifica, e anzi sale fino all'ottavo posto, rimanendo nella Top 100 per venti settimane. Il secondo singolo tratto dall'album è la brillante "Mr Soft", e entra nella Top Ten britannica.
Tumbling down ("The psychomodo", 1974)
Il terzo singolo da "The psychomodo" è la suggestiva "Tumbling down", che però esce dopo che la band, dopo un tour in UK, si scioglie: tutti i musicisti lasciano Steve Harley, ad eccezione di Stuart Elliott, a causa di disaccordi legati alla leadership compositiva del frontman.
Make me smile (Come up and see me), 1975
Harley decide di continuare e la band prende il nome di Steve Harley & Cockney Rebel. Il primo singolo della nuova formazione, il cui testo è la cronaca del successo e dello scioglimento della prima versione dei Cockney Rebel, è "Make me smile (Come up and see me)", che, ironicamente, va al primo posto nella classifica dei singoli britannici.
Mr Raffles ("The best years of our lives", 1975)
Suonato da Jim Cregan, George Ford, Duncan Mackay, e dal fedele Stuart Elliott, l'album "The best years of our lives" - prodotto da Alan Parsons e Steve Harley - arriva al quarto posto della classifica. Ne viene tratto un secondo singolo, "Mr Raffles".
The best years of our lives ("The best years of our lives", 1975)
"The best years of our lives", che chiude l'album omonimo, è l'ultima composizione epica e solenne dei Cockney Rebel. Negli anni seguenti la band pubblicherà altri lavori ("Timeless Flight" e "Love's a prima donna" nel 1976, e nel 2005 "The quality of mercy"), mentre Steve Harley continua ancora oggi l'attività da solista.
"Birmingham" (2012)
Il 24 novembre del 2012, Steve Harley, l'Orchestra of the Swan e la Chamber Choir Orchestra diretti da Andrew Powell hanno eseguito per intero i primi due album dei Cockney Rebel, "The human menagerie" e "The psychomodo", in un concerto tenuto a Birmingham, pubblicato nel 2013 anche su CD e DVD con il titolo della città inglese.