Bresh, senza la fretta di andare su
La musica di Bresh incarna molti stati d’animo ed è figlia del suo vivere: è uno dei rapper genovesi più vicini alla storia del cantautorato tradizionale, mischia gioia e malinconia in una continua altalena di sentimenti, gioca con i suoni, con gli strumenti, ergendosi ad artista chiave nel passaggio da un modo di scrivere a un altro. Insieme a Tedua, Izi, Vaz Tè’, Disme, Guesan, Ill Rave, Nader e altri, in questi anni ha contribuito a innalzare la “scuola ligure” del rap, che da sempre ha un’attenzione unica all’uso della parola, lezione appresa dai padri cantautori.
Lo scorso venerdì, proprio nel giorno del compleanno di Fabrizio De André, fonte di ispirazione costante per l’artista di Bogliasco, fra i massimi rappresentanti del collettivo Drilliguria, ha presentato il nuovo singolo “Andrea”, prodotto dall’inseparabile Shune. Il brano è una sorta di lanterna di intenti pieni di luce, oltre a essere il singolo che anticipa l’album, in cui al centro viene messa la sua musica e il suo percorso esistenziale. “Oro blu”, il nuovo progetto discografico, uscirà venerdì 4 marzo. L’immaginario marinaresco e poetico di Bresh è all’ennesima potenza, come dimostra la cover del disco in cui l’artista è immortalato sopra una grande pietra che emerge dalle acque.
Quella di Bresh è una strada affrontata passo dopo passo, senza mai la voglia di strafare, ma in linea e proporzionale con la sua crescita umana e artistica. Bresh, all’anagrafe Andrea Brasi, non ha mai fatto uso degli “anabolizzanti” tanto cari a una parte dell’attuale mondo musicale che, appena le cose sembrano girare per il verso giusto, vuole tutto e subito. Alle fiammate dei razzi che sparati in cielo poi planano e si schiantano a terra, ha preferito l’onda del mare che piano piano, con il tempo, corrode lo scoglio e non si fa arginare. Il suo primo album “Che io mi aiuti”, seguito dalla repack e dai singoli “Angelina Jolie” e “Caffè”, oltre che dall’inno per il suo amato Genoa “Guasto d’amore”, sono stati i semi che ha piantato il rapper e cantautore classe 1996, pronto a un altro salto in avanti, a una nuova sfida.
“Andrea” (che è anche il titolo di una famosa canzone di Faber) è un pezzo completamente autobiografico: per Bresh la musica è ed è stata l’unica ancora con la realtà, unico obiettivo chiaro e limpido che aveva per il futuro, anche quando nessuno, a parte lui, ci credeva. Una parte del brano è fondamentale per capire il suo viaggio fatto di valori più che di aspettative facili da tradire: “Senza la fretta di andare su”, canta Bresh. “‘Andrea’ è il manifesto della mia musica e di quello che la vita mi ha insegnato fino a oggi - ha raccontato - è un brano a cui tengo molto, perché parla del mio percorso, della ricerca del successo effimero che si è trasformato in scoperta di me stesso. A volte ho avuto il paraocchi, ma questo mi ha permesso di non lasciarmi influenzare da chi non credeva in me e di mantenere la mia personalità, restando coerente con me stesso". Bresh, con l’annuncio del nuovo album, sale nuovamente sulla barca pronto solcare quell’oro blu il cui vero tesoro nascosto sul fondale non è collegato alla fama o al materialismo, ma alla ricerca di un proprio posto nel mondo.