Joe Satriani ricorda i concerti improvvisati in piccoli bar con Mick Jagger

John Petrucci, Robert Fripp, Paul Gilbert, Steve Morse, Kirk Hammett, Chad Smith dei Red Hot Chili Peppers, Sammy Hagar, Michael Anthony: sono solo alcuni dei grandi nomi del rock con cui Joe Satriani ha incrociato la propria strada durante la sua carriera, che inizialmente lo ha visto lavorare come insegnati di chitarra - insegnando a suonare lo strumento anche ad alcune future personalità della musica come Hammett dei Metallica - prima del successo. Nel corso degli anni, infatti, il 65enne virtuoso della sei corde ha condiviso il palco e lo studio di registrazione con moltissimo artisti, tra cui anche Mick Jagger, che reclutò Satriani nel 1988 per il suo primo tour solista.
In un’intervista concessa a Matt Wardlaw di Ultimate Classic Rock, Joe Satriani ha ricordato la sua esperienza insieme al frontman dei Rolling Stones, di cui ha anche raccontato uno dei passatempi preferiti. Il chitarrista, infatti, ha narrato di come Jagger all’epoca fosse solito tenere concerti improvvisati in piccoli bar e di quando “fosse fantastico”.
“A lui piaceva farlo: mi pare che almeno una volta al mese cercavamo un bar da qualche parte e ci accordavamo con la band locale per accedere e prendere in prestito l’attrezzatura”, ha spiegato Satriani. Ha continuato: “Se avevamo bisogno di una chitarra in più, la portavamo. Ma praticamente ci bastava tutto ciò che già avevano”. Ripensando poi alla sensazione e all’emozione di vedere Mick Jagger esibirsi in ambienti piccoli e intimi, Satriani ha aggiunto:
“Era fantastico, anche solo vedere Mick Jagger esibirsi poco distante dal pubblico, con la gente che poteva toccarlo. Poi lui adorava suonare canzoni blues, rock and roll e cose del genere. Ci divertivamo tutti”.
Nonostante essere in tour con una star famosa come il frontman degli Stones comporti responsabilità e attenzione verso i fan, anche se il cantante - come raccontato da Satriani - “adora stare con le persone ed esibirsi dal vivo”, il chitarrista di origine italiana ha ricordato che per “l’energia positiva del rock and roll” che Jagger trasudava durante i concerti insieme ne “valeva la pena ogni secondo”. Soprattutto perché Mick Jagger è uno che non si risparmia e incanala tutta la sua energia indipendentemente dalle dimensioni del palco e del pubblico. A tal proposito Satriani ha detto: “Ho suonato con lui su palco del Tokyo Dome di fronte a 95.000 persone, così come in un piccolo club dove non potevano esserci più di 80 o 100 persone e il palco era alto circa 15 centimetri. A lui, però, piaceva lo stesso. E poi, fare 'Little red rooster' in un piccolo bar come quello, dove tutti bevono e si divertono, era divertente. Andavamo lì, suonavamo per 45 minuti e una volta finito tornavamo a fare festa in hotel”.
Stando a una foto condivisa lo scorso ottobre dallo stesso Jagger sul proprio profilo Instagram, utilizzato dall’artista “come un diario” dove poter documentare i luoghi visitati durante i tour, sembra che negli anni il frontman dei Rolling Stones non abbia mai perso la propensione a visitare piccoli bar. Nello scatto in questione, infatti, il cantante era ritratto intento a bere birra in un pub locale a Charlotte, Carolina del Nord, passando addirittura inosservato e non venendo riconosciuto da nessuno dei presenti.