La ragazzina di "Big big world" ha un sorrisino grazioso e una faccetta buffa: ma non sembra intimidita dallo schieramento di pc portatili, macchine da scrivere e taccuini, e appena arriva la prima domanda comincia a rispondere con grande disinvoltura.
"Non riesco ancora bene a capire cosa mi stia succedendo, ma so che per questo album abbiamo lavorato due anni, e sono contenta che i nostri sforzi abbiano dato buoni risultati. Ne sono orgogliosa… anzi, quasi non riesco a credere di trovarmi spalla a spalla con i personaggi della canzone che sono anche i miei miti".
"Essere svedese e non essere bionda mi ha messo un po' in difficoltà da bambina, ma adesso che sono cresciuta comincio ad apprezzare più la diversità che l'omologazione. E sono anche più sicura di me, quindi sento di meno l'imbarazzo della disuguaglianza".
"Il fatto che mio padre sia etiope forse ha influenzato il mio modo di usare la voce, ma la mia musica resta assolutamente pop, senza particolari commistioni stilistiche".
"Il prossimo singolo tratto dal mio album sarà 'Good sign', un pezzo più vivace, allegro e spensierato rispetto a 'Big big world'".
"La musica che ascolto? Van Morrison, Tracy Chapman, ma anche le Spice Girls e Eros Ramazzotti: dipende dallo stato d'animo in cui mi trovo. Ho studiato al conservatorio, e so apprezzare anche la musica classica e la musica lirica".
"Non so bene in che modo la musica di mio padre, che è un jazzista, mi abbia influenzato. So che lo ha fatto, ma non saprei spiegare in che modo".
"Che direzione prenderà la mia carriera? Difficile dirlo, adesso. Ho sempre scritto musica, e la mia musica è cambiata insieme a me. I cambiamenti derivano dall'esperienza, e non so adesso dove le mie esperienze mi porteranno. Mi piacerebbe, prima o poi, fare qualcosa insieme a mio padre. Vedremo".
"Altri sogni nel cassetto? Spero solo di conservare la stessa voglia di fare che ho adesso, di rimanere curiosa e capace di interessarmi sempre a cose nuove. Ma sono certa che la musica starà sempre con me".
"Non riesco ancora bene a capire cosa mi stia succedendo, ma so che per questo album abbiamo lavorato due anni, e sono contenta che i nostri sforzi abbiano dato buoni risultati. Ne sono orgogliosa… anzi, quasi non riesco a credere di trovarmi spalla a spalla con i personaggi della canzone che sono anche i miei miti".
"Essere svedese e non essere bionda mi ha messo un po' in difficoltà da bambina, ma adesso che sono cresciuta comincio ad apprezzare più la diversità che l'omologazione. E sono anche più sicura di me, quindi sento di meno l'imbarazzo della disuguaglianza".
"Il fatto che mio padre sia etiope forse ha influenzato il mio modo di usare la voce, ma la mia musica resta assolutamente pop, senza particolari commistioni stilistiche".
"Il prossimo singolo tratto dal mio album sarà 'Good sign', un pezzo più vivace, allegro e spensierato rispetto a 'Big big world'".
"La musica che ascolto? Van Morrison, Tracy Chapman, ma anche le Spice Girls e Eros Ramazzotti: dipende dallo stato d'animo in cui mi trovo. Ho studiato al conservatorio, e so apprezzare anche la musica classica e la musica lirica".
"Non so bene in che modo la musica di mio padre, che è un jazzista, mi abbia influenzato. So che lo ha fatto, ma non saprei spiegare in che modo".
"Che direzione prenderà la mia carriera? Difficile dirlo, adesso. Ho sempre scritto musica, e la mia musica è cambiata insieme a me. I cambiamenti derivano dall'esperienza, e non so adesso dove le mie esperienze mi porteranno. Mi piacerebbe, prima o poi, fare qualcosa insieme a mio padre. Vedremo".
"Altri sogni nel cassetto? Spero solo di conservare la stessa voglia di fare che ho adesso, di rimanere curiosa e capace di interessarmi sempre a cose nuove. Ma sono certa che la musica starà sempre con me".
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