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L'incidente che rese Prince dipendente dagli antidolorifici

L'episodio viene riportato in "Nothing Compares 2 U: An Oral History of Prince" di Touré
L'incidente che rese Prince dipendente dagli antidolorifici

Secondo quanto pubblicato dal New York Post e riportato da Dagospia il doloroso calvario di Prince che l'ha portato prima a dipendere da oppiacei e antidolorifici e poi condotto fino alla morte, avvenuta il 21 aprile 2016, avrebbe avuto inizio durante il suo tour a supporto dell'album "Purple Rain", quando il musicista di Minneapolis pensò di cantare una canzone mentre stava seduto in una vasca da bagno posta a tre metri da terra. Accadde che durante le prove in un'arena del Minnesota, la vasca da bagno si ruppe, facendolo precipitare di sotto.

Nel nuovo volume intitolato "Nothing Compares 2 U: An Oral History of Prince" di Touré, Alan Leeds, all'epoca tour manager di Prince racconta: "È caduta da 3 o 4 metri con lui dentro. Non mi sono mai mosso così velocemente in vita mia. Dopo di che, la schiena gli faceva male ogni giorno. Poi a Los Angeles è scivolato e si è fatto male al ginocchio. Ha preso delle medicine e ha finito il tour, ma non credo che la sua anca e la sua gamba siano mai tornate completamente normali".

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Chi lo conosceva fin dalla adolescenza, come il cugino Pepe Willie, giura che Prince era sempre stato contrario alla assunzione di droghe, "Non era affatto alla moda. Prince era uno quadrato. Uscivamo, ci fumavamo una canna e tornavamo di sopra, e lui diceva: 'Oohhhh, ooohhh, guardati! I tuoi occhi sono rossi! Guardati, guardati!".

In gioventù sperimentò le droghe una sola volta, per la sorpresa dell'amico Morris Day con una richiesta di funghi psichedelici. Ricorda Day a Touré: "Ho preso dei funghi e li abbiamo provati entrambi. Siamo andati in un club e ha iniziato a dare di matto. La cosa successiva che ho visto è stata lui con la testa tra le mani che continuava a ripetere: 'Non farò mai più questa merda con te'".

Negli anni Ottanta quando la cocaina era abituale nella 'dieta' di un artista, Prince rimaneva in studio di registrazione oltre le 24 ore filate senza alcun aiuto chimico, sostenuto solamente dai dolci dei quali era ghiotto come racconta la cantante ed ex fidanzata Susannah Melvoin: "Nelle sue maratone, mangiava torte. Amava la torta, per lo più alla vaniglia con glassa al cioccolato. La facevo regolarmente per lui e questo lo faceva andare avanti. Risaliva dallo studio, prendeva un'altra fetta, tornava giù. È così che ha continuato ad andare avanti".

Prince inoltre non tollerava l'uso di droghe da parte dei membri della sua band. Ancora Leeds dice: "Se avesse visto due ragazzi in un angolo con l'aria sospetta, mi mandava a controllare. Aveva la paranoia di aver intorno qualcuno drogato". Quindi fu sorprendente quando nel periodo dell'album del 1988 "Lovesexy" Prince iniziò a fare uso di ecstasy e allucinogeni, Jill Jones ha detto: "Ha iniziato a prendere allucinogeni con la sua fidanzata di allora Ingrid Chavez e guardando indietro, per me, questa fu una bandiera rossa".

Le droghe iniziarono ad influenzare le decisioni che riguardavano la musica. Avrebbe dovuto pubblicare un album intitolato "The Black Album" ma lo annullò inaspettatamente. Scrive Tourè: "Aveva una brutta sensazione riguardo all'album mentre si faceva di ecstasy con l'allora fidanzata Ingrid Chavez e ha deciso di accantonarlo all'ultimo minuto."

Morris Hayes, tastierista di Prince per quasi venti anni, crede che Prince abbia avuto un periodo di riabilitazione nel 1994. Dopo aver sentito che si stava drogando e credendo che stesse trattando la band in modo ancora più duro del solito Hayes lo affrontò innervosito. "Ehi amico, non intendo causare problemi, [ma] sei stato davvero strano ultimamente. In giro si dice che stai facendo uso di droga". Questa la risposta di Prince: "Oh, amico. Non sto facendo niente del genere. Sto lavorando, sto facendo cose. Non è niente del genere. È fantastico". Hayes fu confortato dal confronto ma solo fino al giorno successivo, quando Prince non si presentò alle prove. Fatto davvero insolito per un uomo che non aveva altra vita che la sua musica. Prince tornò una settimana più tardi raccontando a Hayes che aveva trascorso l'intera settimana, per la prima volta dall'adolescenza, senza suonare la chitarra o scrivere una canzone, "Mi sono preso un po' di tempo per rilassarmi e apprezzo che tu sia venuto qui e abbia detto qualcosa". Hayes si sorprese molto: "Il fatto che non abbia suonato o scritto per un'intera settimana è stato davvero un grosso problema. Non ho mai visto Prince passare un giorno senza fare qualcosa di musicale, figuriamoci una settimana. Ero tipo, 'Beh, cosa ha fatto?' Non abbiamo avuto sue notizie; nessuno nella band l'ha fatto. Non so cos'altro avrebbe potuto fare se non andare da qualche parte dove era stato sequestrato. Penso che sia andato in riabilitazione. Spero che sia andato in riabilitazione. Penso che avesse a che fare con un problema e spero che sia quello che ha fatto".

Nei suoi ultimi anni, Prince faceva affidamento sugli oppiacei per tenere a bada il suo dolore. "Penso che la cosa che lo controllava fosse la sua dipendenza dalla droga", dice Wendy Melvoin, sorella gemella di Susannah e chitarrista della band di Prince, i Revolution. "Il suo uso di pillole per il dolore è stato probabilmente più lungo di quanto forse alcuni di noi avrebbero potuto pensare perché, quando ha iniziato a soffrire di dolori, penso che ci abbia davvero fatto affidamento. Penso che con il tempo la situazione sia peggiorata per lui."

"Sento che l'intera faccenda del fentanyl era solo una via di fuga dal dolore dall'anca e gli è sfuggito di mano", ha detto Mark Brown, il bassista dei Revolution che Prince chiamava Brown Mark. "[Aveva bisogno] di qualcosa per togliere quel dolore, ma poi è arrivato al punto in cui la dipendenza si è stabilizzata, ma la teneva nascosta perché la cosa per cui viveva era, 'Non lasciare mai che nessuno ti veda sudare'". Secondo Wendy Melvoin, Prince, che quando era sano pesava sui 63 chili, era sceso ai circa 48 al momento della morte.

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