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Le polemiche (e le fake news) sull’halftime show del Super Bowl

Da Trump a Santana, alla controprogrammazione della destra americana a Bad Bunny
Le polemiche (e le fake news) sull’halftime show del Super Bowl

Bad Bunny è uno dei maggiori artisti di questi anni, per numeri e per il riconoscimento quasi unanime di aver saputo portare la musica latina in nuovi territori. Quasi: dopo l’annuncio che sarà protagonista dell’Halftime Show del prossimo Super Bowl (8 febbraio 2026, Levi’s Stadium, Santa Clara), si sono moltiplicate polemiche e iniziative “alternative”, fino a una fake news che ha costretto Carlos Santana a una smentita.

A schierarsi contro Bad Bunny è stata soprattutto la destra americana: l’ex presidente Donald Trump ha commentato — “Non so chi sia, non ne ho mai sentito parlare: non so perché l’hanno chiamato, è ridicolo”. Bad Bunny, portoricano, aveva in passato dichiarato di non voler fare concerti negli Stati Uniti per non esporre il suo pubblico alle aggressive politiche antimmigrazione dell’ICE, l’agenzia federale al centro delle polemiche per i suoi metodi.

In risposta al clima di contestazione, l’organizzazione conservatrice Turning Point USA ha annunciato un evento alternativo che si terrà in contemporanea con lo show ufficiale. Fondata dall’attivista Charlie Kirk (recentemente assassinato), non ha ancora comunicato chi si esibirà, ma ha fatto sapere che “The All American Halftime Show” sarà centrato sulla celebrazione di “Faith, Family & Freedom”.

Parallelamente è circolata una fake news secondo cui Carlos Santana avrebbe promosso una petizione per sostituire Bad Bunny: il chitarrista è stato costretto a smentire, diffondendo una dichiarazione ufficiale:

“Mi congratulo e celebro il successo di Bad Bunny e la sua posizione, in questo momento, nel mondo e in relazione al Super Bowl. Provo una totale unità con ciò che sta facendo, perché siamo qui per utilizzare l’arte per integrare e avvicinare il mondo all’armonia e all’unità. Tuttavia, stiamo vivendo in un’epoca di paura, divisione, separazione, superiorità e inferiorità. La paura è il sapore del momento. È la paura che spinge le persone ignoranti a mettermi parole in bocca — dicendo che non volevo che Bad Bunny fosse rappresentato al Super Bowl. Non l’ho mai detto, né lo direi mai.”

 

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