E' stata una sorta di esperimento, per Mariella Nava, l'incursione televisiva a Music Farm, che - tra le altre cose - l'ha costretta a rimandare la promozione del suo nuovo album, "Condivisioni", uscito alla fine dello scorso anno. "Sociologicamente è stato interessante", ammette l'artista, raggiunta telefonicamente da Rockol: "Non credo di essere la persona più adatta per partecipare ad un reality show, ma grazie a questa esperienza ho avuto modo innanzitutto di mettermi alla prova, ed in secondo luogo di osservare le reazioni dei miei colleghi in situazioni di stress pesante". Una prova non facile, quindi, quella di Music Farm? "Assolutamente no", ammette la Nava, "Io, personalmente, ho accusato molto il fatto di essere isolata dal mondo, di non poter sapere quello che accadeva fuori e di non poter contattare le persone a me più care. Tuttavia la vicinanza di amici e colleghi è stata fondamentale: penso a Mietta, che mi ha chiesto di scrivere altre canzoni per lei, ma anche a Fausto Leali e Iva Zanicchi. Nel complesso, dal punto di vista umano, è stata un'esperienza positiva". Mariella consiglierebbe, quindi, ai colleghi più giovani, di buttarsi nell'avventura Music Farm? "Certo. Potrebbe sembrare strano detto da me, ma il punto fondamentale è non farsi plagiare dalla 'formula reality'. Il mio obbiettivo, nel partecipare alla trasmissione, era portare sul piccolo schermo la mia sensibilità ed il mio modo di fare, che sono sicuramente diversi da quelli di molti altri protagonisti di programmi del genere. E trovo giusto che i più giovani, abituati magari ad un certo tipo di proposte, si confrontino con altre realtà sicuramente meno omologate e televisive". Terminata l'avventura a Music Farm, ora Mariella è pronta per portare sui palchi "Condivisioni". A qualche mese dalla pubblicazione, che bilancio stila l'artista della sua ultima opera? Un disco di duetti non è forse troppo poco "italiano" per incontrare i favori del grande pubblico? "E' vero, in casa nostra un'operazione del genere è abbastanza inconsueta, ma trovo che 'Condivisioni' abbia conquistato molti ascoltatori. Un po' perché al pubblico piace il concetto di duetto, e lo apprezza proprio perché va oltre la mera produzione del singolo artista, ed un po' perché - grazie all'accordo 'diretto' tra intepreti ed autori - si vince l'atteggiamento chiuso che l'industria discografica tieni in periodi di crisi come questi. Anzi, penso che operazioni simili alla mia contribuiranno a far uscire il mercato del disco da crisi come quella degli ultimi anni: la musica va restituita alla gente, a chi la ascolta e a chi la fa".
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