David Bowie: in arrivo “Stardust”, il film che racconta una delle sue grandi trasformazioni
Non un biopic celebrativo, ma un film che va alla radici del mistero di David Bowie, raccontando una delle sue grandi trasformazioni. “Stardust” è stato presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma dal regista Gabriel Range e dall’attore Johnny Flynn, e verrà distribuito in sala prossimamente da I Wonder Pictures. Il film racconta il viaggio che Bowie intraprese a 24 anni negli Stati Uniti con l’ufficio stampa della Mercury Records, e la nascita, una volta tornato a Londra, del suo alter ego Ziggy Stardust. Una delle tante maschere con cui nascondeva le sue paure e le sue fragilità, innalzando la sua musica. Chi ha potuto vedere il film in anteprima lo descrive lontano da pellicole come "Bohemian Rhapsody" del 2018 diretto da Bryan Singer e incentrato sulla storia dei Queen. Il figlio di David Bowie, Duncan Jones, è un regista, ma la produzione non ha chiesto il consenso ai familiari del cantante, come ha lasciato intendere il regista di "Stardust" in alcune interviste rilasciate durante la presentazione.
Il regista Gabriel Range spiega ad alcune agenzie: “Metà del film è su Bowie che cerca di trovare la propria identità e il proprio percorso come musicista, ma Stardust parla anche della sua grande paura della malattia mentale, che era presente nella sua famiglia e aveva toccato il fratellastro Terry. Secondo me si può dire che Ziggy Stardust ha avuto così tanto successo perché nasceva da un vero bisogno, non era solo frutto di un artificio. Bowie era un artista poliedrico, in conflitto con se stesso e incapace di definirsi. Per superare quella paura della schizofrenia si trasformò in mille personaggi diversi, creando dei capolavori musicali. Questo gli permise di esibirsi in maniera sicura, in un certo senso, facendolo sentire meno vulnerabile. Credo che Bowie alla fine abbia individuato la propria personalità attraverso la costante reinvenzione di se stesso durante la sua carriera. E questo lo ha reso un musicista unico”. Johnny Flynn, che è musicista oltre che attore protagonista, continua: “Le popstar di oggi si preoccupano di come appaiono, curano i social media, è stato bello raccontare la storia di qualcuno che aveva il bisogno disperato di fuggire da qualcosa, dai propri demoni, attraverso le sue creazioni”.