Abbiamo provato ad ascoltare il nuovo singolo di Ultimo

Un nuovo singolo, un nuovo team di lavoro, una nuova etichetta discografica. Ultimo torna sulle scene e cambia tutto, o quasi. A distanza di nove mesi da "Tutto questo sei tu" esce oggi "22 settembre", primo brano pubblicato dalla Ultimo Records, l'etichetta lanciata dal 24enne cantautore romano - oggi seguito come management da Max Brigante, dj e speaker radiofonico già al fianco di Elodie - dopo la rottura con Honiro, quella che lo scoprì e lo affiancò nella scalata al successo da "Pianeti" a "Colpa delle favole". Il singolo apre un nuovo capitolo della carriera di Ultimo, che negli ultimi tre anni (quelli trascorsi dall'uscita dell'album d'esordio "Pianeti") non si è praticamente mai fermato tra dischi (tre in un anno e mezzo) e tour (in un anno è passato dai club allo Stadio Olimpico), correndo spesso il rischio di bruciare le tappe e di finire sovraesposto. Ma nel voltare pagina il cantautore riprende nei suoni, nelle atmosfere e nell'immaginario il discorso proprio lì dove lo aveva interrotto con "Tutto questo sei tu".
"22 settembre" è una ballata classica, sulla falsariga di "Ti dedico il silenzio", "I tuoi particolari" e "Piccola stella", quelle che in questi ultimi anni hanno permesso a Ultimo di diventare con la sua scrittura romantica e nostalgica l'idolo delle giovanissime, un Marco Masini degli Anni Duemilaventi. Andatevi pure a riascoltare i successi più melodici del cantautore toscano, da "T'innamorerai" a "Principessa", oggi considerate ballate pop per antonomasia degli Anni Novanta, all'epoca colonna sonora della quotidianità delle ragazzine e dei loro piccoli problemi di cuore, e provate a confrontarli con quelli di Ultimo, che pure non ha al suo fianco un paroliere illuminato come Giancarlo Bigazzi (c'era il suo zampino dietro i successi di Masini e negli Anni Duemila avrebbe lanciato con successo Fabrizio Moro, a sua volta mentore di Ultimo: tutto torna) ma deve alla voce di "Bella stronza" molto di più di quanto si pensi: "Ti va se ci lasciamo che torna il desiderio? / poi vieni qui vicino e raccontami un segreto", canta all'inizio della canzone. E nel ritornello, accompagnandosi al pianoforte: "Io la vita la prendo com'è / questo viaggio che parte da sé / che non chiede il permesso mai a me / io la vita la prendo com'è". La produzione è di Federico Nardelli, produttore del giro indie già al fianco di Gazzelle, Fulminacci e lo scorso anno di Ligabue per l'album "Start".
Torna il parco di San Basilio, periferia difficile della Capitale che ha dato i natali al cantautore, dove si incontrava con i suoi amici prima del successo, già menzionato in diverse sue canzoni ("Ricordo me in un parco a dire: mostra quanto vali"), tornano le frustrazioni ("E non essere mai affranto se un sogno non si svela") e la voglia di rivalsa sulle avversità ("Ho visto gente esclusa ridere a squarciagola"), tutte le immagini ricorrenti della sua scrittura, in una ballata che più che rappresentare una svolta dal punto di vista dello stile e della produzione punta piuttosto a consolidare il suo successo. In attesa del nuovo album e del tour negli stadi, già in programma quest'estate (con tappa speciale al Circo Massimo di Roma) ma poi rinviato al 2021 a causa dell'emergenza epidemiologica.