Madonna scrive, dirige e produce il suo biopic
"Sacro e profano", il primo film diretto da Madonna, uscito nel 2008, era stato definito da "MyMovies" "un'opera prima interessante, fresca e per nulla supponente".
"W.E. - Edward e Wallis", il secondo film diretto da Madonna, uscito nel 2001, secondo "MyMovies" era invece "un film poco riuscito: sceneggiatura incerta, montaggio insano, fotografia forsennata".
Nessuno dei due è entrato nella storia del cinema; ma la signora Ciccone, imperterrita, ha fatto sapere di essere pronta alla regia del suo terzo lavoro, che avrà per soggetto una materia che lei conosce meglio di chiunque altro: la propria biografia.
Sarà infatti Madonna a dirigere (e a scrivere la sceneggiatura con Diablo Cody, già sceneggiatrice e premio Oscar di "Juno", e a produrre con Amy Pascal) il film che racconterà la sua vita.
Un atto di coraggio, o una scelta obbligata? Del progetto si parlava da un po', e già si sapeva che Madonna in persona era impegnata nella ricerca della protagonista (si è vociferato che fra le candidate ci sarebbe Miley Cyrus) che dovrà interpretare la cantante nei primi anni della sua scalata al successo - e al titolo di cantante donna più venduta della storia, dall'altro dei suoi 335 milioni di dischi venduti (e delle quasi 5000 copertine di giornale collezionate in carriera).
La pellicola potrebbe intitolarsi "Live to tell", che curiosamente è il titolo di una canzone di Madonna originariamente ascoltata nei titoli di coda di un altro film, "A distanza ravvicinata", diretto da James Foley nel 1986 (il brano fu poi incluso nell'album "True blue").
Ecco i buoni propositi dell'artista:
"Voglio raccontare il viaggio incredibile in cui la vita mi ha portata come artista, come musicista, come ballerina - come essere umano che cerca di farsi strada nel mondo. Il nucleo centrale del film sarà la musica. E' la musica che mi ha fatto andare avanti, è l'arte che mi ha tenuta viva. Ci sono molte storie, mai raccontate e ispiratrici, che nessuno potrebbe raccontare meglio di me".
Non si ricordano altri casi di film biografici diretti dal protagonista delle vicende raccontate nel film; e la decisione, per quanto appaia logica, si prefigura anche come molto rischiosa.
Se i modelli di riferimento sono "Bohemian Rhapsody" sui Queen, o "Rocketman" (il biopic su Elton John), sia gli uni sia l'altro hanno contribuito alla realizzazione delle pellicole che li hanno raccontati, ma dirigere un film è un'altra cosa. Certo è che la possibilità di utilizzare nella colonna sonora le canzoni di Madonna conferisce al film un significativo potenziale commerciale (come, ad esempio, nel caso di "Mamma mia!" con le musiche degli ABBA)
E' forse il caso di ricordare che "Truth or dare", da noi intitilato "A letto con Madonna", il documentario diretto nel 1991 da Alek Keshishian e girato durante il Blond Ambition World Tour, non fu a suo tempo un successo planetario; ma i due progetti non sono paragonabili.
E' invece interessante notare che l'intera squadra dirigenziale del film è femminile: oltre a Madonna, alla sceneggiatrice e alla coproduttrice, è completata da Donna Langley, a capo dell'Universal Filmed Entertainment Group.
Che spiega:
"Madonna è l'icona definitiva. Con il suo singolare dono di creare arte accessibile e di spostare sempre più su l'asticella, ha dato forma alla nostra cultura in un modo di cui pochi altri sono stati capaci".