Album da (ri)ascoltare, nel frattempo: "Schiena" di Emma

Tre anni dopo la vittoria ad "Amici", un anno dopo il primo posto al Festival di Sanremo con "Non è l'inferno", archiviati i successi degli esordi - da "Calore" a "Arriverà", che all'Ariston aveva cantato in coppia nel 2011 con i Modà, secondi posto nella classifica finale - Emma Marrone cominciò con questo disco a scrollarsi di dosso l'etichetta di ex-talent, dimostrando di avere, oltre alla grinta che l'aveva resa un modello per le giovanissime telespettatrici del talent condotto da Maria De Filippi, anche parecchia stoffa. La canzone che inaugurò il nuovo corso della voce salentina, "Amami", la prima a portare la firma di Emma stessa, arrivò un paio di settimane prima dell'album, frutto di un lungo anno di lavorazioni che coinvolsero anche musicisti come Mylious Johnson (già al fianco di Pink e, in Italia, Jovanotti) e autori come Niccolò Agliardi, Dario Faini e Alessandro Raina degli Amor Fou. Così la cantante cominciò a conquistare anche i più scettici.
Ecco la recensione che abbiamo pubblicato al tempo della sua uscita, e un paio di canzoni per spingervi a riascoltarlo.
“Schiena” è un disco sincero, ordinato, onestamente pop e sufficientemente ruffiano. Gioca su melodie orecchiabili, di quelle che hanno la struttura del tormentone, ma senza esagerare. La prima canzone a convincermi che forse un ascolto senza pregiudizi Emma lo meritava è stata “Dimentico tutto”, terza traccia, a firma Nesli e Niccolò Bolchi. Una canzone di duro realismo in cui Emma trova spazio per la sua storia, il suo coraggio e la sua voce rock, al servizio di un testo ben scritto (“il tramonto lo guarderai come fosse l’ultimo al mondo/è negli occhi che rimarrai come fossi l’unica al mondo”).
Emma ha chiamato a rapporto anche Fabrizio Moro, che per lei ha scritto “La mia felicità”; Niccolò Agliardi, è sua la sofferta “Se rinasci”, e Alessandro Raina, voce e chitarra degli Amor Fou - band che voci di corridoio collocano ormai tra i ricordi – che nei panni d’autore sta seminando canzoni allettanti (per esempio “Tre cose” di Malika Ayane). Nella sua “In ogni angolo di me”, co-firmata con la stessa Emma e Dario Faini, la cantante tira fuori una grinta alla Gianna Nannini, da sempre considerata uno dei suoi principali punti di riferimento.