L’X Factor di Sfera Ebbasta: il commento alla prima puntata delle audizioni

Alessando Cattelan recita il concorrente tipo che arriva dicendo "La musica è la mia vita" e poi canta malissimo. Il talent, quest'anno, inizia così: un siparietto con una buona dose di autoronia, messo in scena dal conduttore. Ma è l' "X Factor" di sempre, ovvero il talent più enfatico di tutti, il più consapevole di essere "cool": l'ironia è solo un modo di dire "vedete quanto siamo bravi? Ci prendiamo pure in giro da soli, così non dovete farlo voi".
Abbiamo visto la prima puntata delle audizioni di X Factor 13: una giuria nuova che sembra funzionare e un personaggio che spicca e un po' sorprende, almeno in termini televisivi: Sfera Ebbasta. E poi c'è Cattelan: sa di essere bravo, conosce la macchina a memoria, gigioneggia, fa pure il cattivo.
Andiamo con ordine:
Sfera Ebbasta
Si, lo sappiamo: vorreste leggere una stroncatura del trapper. Sul versante musicale abbiamo già dato, ma ora parliamo di TV. E su questo versante Sfera funziona ad X Factor: è brillante, ha la battuta pronta.
Ripetiamo: parliamo di resa sullo schermo, perché X Factor è un programma TV. Sfera Ebbasta è meglio di Fedez: sono entrambi personaggi prima ancora che cantanti, ma il pop-rapper nelle ultime edizioni del talent era apparso ombroso, chiuso. Sfera non ha il tono duro e scontroso di Fedez: sorride sempre, è più leggero, sta attento a non andare sopra le righe. Nonostante tutto, alla prima puntata, la vera sorpresa è Sfera Ebbasta.
La giuria
Si comincia indugiando sul "primo giorno di scuola" della nuova giuria: Mara fa da mentore, si vede lo sguardo spaventato di Malika prima di entrare sul palco, Samuel invece è tranquillo, Sfera che scherza: "Sono uno che non esagera".
Poco a poco i quattro si sciolgono, si lasciano andare e trovano ritmo e spazi: se non fosse per la severità in alcuni frangenti dei giudizi di Malika e Samuel, l'armonia e il "volemose bene" regnano sovrani. Il cattivo, quello che fa le battute più sarcastiche, alla fine è Cattelan. "Con quattro 'no' vai a The Voice", dice ad un concorrente. E' lui il quinto giudice. Buona la prima.
I concorrenti
Alla conferenza stampa hanno proclamato: "Quest'anno meno cover, meno effetto karaoke". E infatti: il primo concorrente canta una cover, e poi viene spinto a cantare un suo brano e scatta l'ovazione. L'ultimo concorrente, idem: una cover, poi viene forzato a fare il suo originale e funziona.
In mezzo, però, è un'altra storia: nella prima puntata si sono visti 22 concorrenti e molte cover, anche imbarazzanti: uno che si definiva "artista" ha massacrato con arroganza rara "Space oddity". Ce n'era bisogno?. 9 originali, di cui almeno 4 erano frammenti o cose improponibili. 5 su 22 avevano canzoni originali dignitose. Si è vista una concorrente notevole, la giovanissima Kimono, 16 anni e una canzone originale che mostra ben altra maturità.
È la prima puntata, e tradizionalmente alle audizioni ci vedono casi umani (meno del solito, ma la cubista è già la vincitrice annunciata dell'Extra-Factor), non solo gli aspiranti talenti. Speriamo che Kimono non faccia la fine di Martina Attili, che nel 2018 si perse per strada: la qualità musicale dell'edizione 2019 si capirà più avanti.
In conclusione...
Una normale puntata di audizioni: anche se la giuria è nuova per tre quarti, i meccanismi sono quelli di sempre, se si eccettua la novità che chi riceve 4 "si" va direttamente ai bootcamp (ma è una novità davvero piccolina).
Il rischio ripetizione è dietro l'angolo: vediamo se i nuovi personaggi riusciranno a trovare una loro chiave e a rendere questa edizione memorabile.
(gs)