Max Cavalera: "I primi mesi dopo avere lasciato i Sepultura ero totalmente depresso" - VIDEO
Max Cavalera (Soulfly, Sepultura, Cavalera Conspiracy) è stato intervistato nel programma ‘Rock talk with Mitch Lafon’. Tra le domande poste dal giornalista al musicista brasiliano anche una riguardante il suo abbandono nel 1996 dei Sepultura, questa la risposta di Cavalera:
"I primi tre mesi furono una depressione totale. Non volevo più suonare. Ero molto deluso da tutta quella faccenda. Avevo lavorato tutta la vita per quell’obiettivo e non avevo più la band. Mi sembrava tutto molto desolato, tutto senza speranza. Ma poi, a poco a poco, la gente mi ha aiutato a tornare in pista. Sono stato incoraggiato anche da gente come Ozzy. Ho cenato a casa di Ozzy e mi ha detto, 'tocca a te rimetterti in sesto’. Poi ho scritto un demo di due canzoni – “Eye for an eye” e “No” – che hanno ribaltato Monte Conner della Roadrunner Records. Gli ho fatto sentire una versione in cassetta e a lui sono piaciute molto. Da quel momento, non mi sono più voltato indietro."
Max ha parlato anche dell’eponimo primo album dei Soulfly pubblicato nel 1998:
"Penso che quel disco abbia colpito il cuore dei metallari di tutto il mondo. Tutti quelli con cui parlo lo hanno amato, è incredibile. E io ero messo abbastanza male in quel periodo, senza speranza, desolato, non mi fregava più un cazzo di nulla. Mi dicevo, 'Questo sono io, accettami o buttami nella spazzatura, non mi interessa niente'. E, con mia grande sorpresa, il disco è piaciuto molto a tutti. E anche oggi, è uno dei dischi dei Soulfly preferiti della gente. Sarà davvero difficile farne un altro così. Non credo che farò ancora un disco come quello. Proprio per la situazione che stavo vivendo allora, non vivrò più una situazione come quella. Grazie a Dio, perché non è stato divertente. Quel disco è stato scritto in uno stato di pura sofferenza. Ma credo che la buona arte giunga dalla sofferenza. Questo è l’unico modo in cui posso spiegare la bontà di quell'album, perché era un lavoro sofferto".