Bob Geldof restituisce un premio per protesta contro la leader birmana (Nobel per la pace) Aung San Suu Kyi
Bob Geldof ha restituito il premio ‘Freedom of the City of Dublin’, concesso anche al primo ministro del Myanmar Aung San Suu Kyi (già premio Nobel per la pace nel 1991), per protestare contro la persecuzione dell’esercito birmano nei confronti della popolazione Rohingya, di fede musulmana.
Il musicista irlandese ha dichiarato che non può condividere tale onorificenza con Suu Kyi e ha parlato di pulizia etnica nei confronti di questa popolazione. Dallo scorso mese di agosto oltre mezzo milione di Rohingya sono fuggiti in Bangladesh per sfuggire alle violenze e alle atrocità del governo birmano.
Ha dichiarato Geldof a Dublino prima di restituire l’onorificenza: “Aung San Suu Kyi è stata bene accolta da questa città ed io ero tra quelli…e ho scoperto che è un’assassina. Non voglio essere nello stesso elenco con chi è responsabile di ciò che le Nazioni Unite definiscono come genocidio. Non vorrei rinunciarci, sono veramente orgoglioso per questo premio lo sapete e sapete anche che ho ricevuto onorificenze da stati e città in tutto il mondo, ma io sono di Dublino e questo significa molto per me…non voglio farlo, ma è il massimo che posso fare.”
Come scrive la CNN, la Premio Nobel Suu Kyi è vista come un eroe nazionale in Myanmar ed è l'immagine di un governo civile e libero, ora però è sottoposta a una forte critica internazionale per non aver sostenuto apertamente i Rohingya. Qualcuno ha anche sostenuto che le si dovrebbe ritirare il Nobel. Altri osservatori sottolineano che il problema dei Rohingya è così caldo in Myanmar che Suu Kyi potrebbe perdere la sua popolarità se parlasse in difesa della minoranza etnica. Dal canto suo Suu Kyi ha ripetutamente negato le accuse di pulizia etnica e abusi dei diritti umani contro i Rohingya.