
Immaginate una birra speziata, una IPA variegata e sorprendente, imprevedibile a ogni sorso, rinfrescante, ma complessa e sfaccettata. È l’equivalente della proposta musicale della band che oggi è ospite dell’Heavy metal pub: gli statunitensi Fates Warning, pionieri del prog metal.
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Il seme di questa formazione viene gettato nel 1982 a Hartford, Connecticut, da cinque amici appassionati di NWOBHM, l’ondata di metal nuovo di zecca che arrivava dalla prolifica Inghilterra. La commistione di questa passione con l’identità “all American” dei componenti porta a un sound fondamentale per lo sviluppo prima di quella che è conosciuta come la versione a stelle e strisce del power metal, poi – con l’affinarsi della tecnica compositiva – a un’identità più marcatamente prog metal. È grazie ai Fates Warning e a colleghi del calibro di Queensrÿche, Dream Theater, Crimson Glory e Watchtower che negli anni Ottanta il genere diventerà popolare e occuperà una posizione tutt’altro che di nicchia nello scacchiere metallico mondiale.
Nonostante gli immancabili avvicendamenti nella formazione (il solo Jim Matheos, chitarrista, è reduce della line-up originale del 1982) la band è rimasta saldamente in sella per tutti e 35 gli anni trascorsi dalla propria nascita, sfornando una dozzina di dischi in studio e due live (oltre a una pletora di singoli, video e le raccolte di prammatica): segno di una longevità artistica e creativa che ha pochi eguali.