
Dopo il terzo posto tra le Nuove Proposte dello scorso anno con "Odio le favole", il cantautore di origini albanesi torna quest'anno in gara al Festival di Sanremo, ma tra i big: sul palco dell'Ariston presenta "Vietato morire", un pezzo che - come lui stesso ha spiegato - descrive la violenza, sulle donne come sui bambini: "La mia esigenza era quella di esprimere un concetto importante, disobbedire a qualsiasi forma di soppruso, dire basta. Questo mi ha portato a scrivere questa canzone", dice in sala stampa.
"Ricordo il primo giorno di scuola, 29 bambini e la maestra Margherita. Tutti mi chiedevano in coro come mai avessi un occhio nero", racconta in prima persona nel testo del brano Ermal Meta: "La maestra Margherita esiste: sto parlando di me, quindi è un'esperienza personale", rivela, "quando ho finito di scrivere questa canzone non ho pensato di cederla neanche per un istante: pur di cantarla solo nella mia cameretta, volevo cantarla io a tutti i costi".
Il brano è contenuto all'interno del nuovo disco del cantautore, dal titolo omonimo, nei negozi dal 10 febbraio: si tratta di un doppio che, oltre alle nuove canzoni, contiene anche i pezzi già contenuti all'interno del precedente disco, "Umano", uscito lo scorso anno. Il nuovo album, pur essendo un doppio, è venduto al prezzo di un album singolo.
"Vietato morire" contiene anche un brano realizzato in collaborazione con Elisa, "Piccola anima": "Sono un suo grandissimo fan dai tempi di 'Pipes and flowers', quest'anno ho avuto la fortuna di aprire alcuni dei suoi concerti", racconta, "le ho proposto di collaborare e le ho fatto ascoltare questa canzone: ad Elisa è piaciuta e ha accettato di cantarla con me. Questo mi rende fiero e orgoglioso".