
Presentando il suo nuovo album ”57th & 9th”, in uscita venerdì 11 novembre, all’Howard Stern Show Sting ha parlato anche della sua esperienza con i Police e di come è nata “Roxanne”, la canzone che li ha fatti conoscere dal grande pubblico.
Racconta Sting: “Eravamo a Parigi e alloggiavamo in un motel economico in una parte squallida della città. Non ne avevo mai viste e ne ero affascinato. Non potevo permettermele, così ne ho immaginata una nella mia stanza e l’ho chiamata 'Roxanne'. Ragionando su cosa volesse dire essere sposati a una di quelle ragazze? O a esserne il fidanzato?”.
"Roxanne" non ha avuto subito successo, lo ha raggiunto solo su alcune stazioni radio e ha lasciato a Sting un ricordo che non potrà mai essere sostituito da tutti i Grammy e dai dischi di platino che sono venuti dopo: aver sentito la sua canzone alla radio la prima volta.
Ricorda così quel momento: "Stavo imbiancando la cucina. Abitavo in un seminterrato a Londra e il mio bambino era seduto sul pavimento. Ero sulla scala a dipingere di bianco il soffitto con la radio accesa quando è partita la canzone e io ho iniziato a cantare. 'Cazzo! Sono alla radio!’ Sono quasi caduto dalla scala. Poi è squillato il telefono ed era Stewart Copeland, è squillato ancora ed era Andy. 'Siamo alla radio!' Quello è stato il momento più emozionante. Un momento come quello non ci sarà mai più".
Stern allora ha sottolineato il fatto che anche agli inizi la band aveva una grande fiducia in se stessa e seguiva una propria strada - anche se questo ha significato, ad esempio, rifiutare l'offerta di aprire un concerto dei Foreigner perché, parafrasando lo stesso Sting, ‘noi non apriamo per tutti’. Stern gli ha chiesto allora di descrivere cosa stava dietro quel rifiuto, il musicista ridendo risponde: "Beh, l’alternativa è stata quella di suonare a Poughkeepsie davanti a tre persone. Un sacco di decisioni che abbiamo preso, e ho preso, sono state poco sensate, ma a lungo andare hanno aiutato. Eravamo molto sicuri su quel che dovevamo fare e, penso, anche abbastanza arroganti."