Concerto del Primo Maggio 2016 a Roma, i set di Bandabardò, dei finalisti di 1MNext (vinto dal Geometra Mangoni), Miele, Med Free Orkestra, Eugenio Bennato

Il presentatore Luca Barbarossa apre l'edizione 2016 del Concerto del Primo Maggio di Roma ricordando Giulio Regeni con un accenno a "The Ballad of Nick & Bart" di Ennio Morricone e Joan Baez, interpretata insieme alla co-conduttrice Mariolina Simone e in compagnia della Bandabardò, alla quale spetta l'onore di aprire le danze. Dopo il "saluto fraterno" del cantante romano alla piazza di Taranto, la band toscana attacca "Vento in faccia": il frontman Erriquez imbraccia l'ukulele e parte "Sette sono i re", per poi procedere con "Lo sciopero del sole", eseguita insieme alla Gaudats Junk Band (progetto nel quale milita il bassista della Bandabardò, Marco Bachi) utilizzando strumenti costruiti con materiali di recupero dallo stesso ensemble. La folla reclama a gran voce "Manifesto" e il gruppo non si fa pregare, affidando a una versione un po' gigiona del classico del 2001 la chiusura del proprio set.
A seguire, lo spazio riservato ai finalisti del concorso 1MNext viene inaugurato dalla Banda Rulli Frulli, che con la sua line up monstre da sessanta elementi (per la maggior parte percussionisti) proprone al pubblico di Piazza San Giovanni lo strumentale "Kraken". Segue La Banda del Pozzo con "Piove a Milano", swing nervoso e muscolare penalizzato nelle primissime battute da qualche incertezza al mixer - il cambio palco con la Banda Rulli Frulli non deve essere stato dei più lineari, e Il Geometra Mangoni, che con "Un altro inverno" porta sul palco del concertone un cantautorato sporcato di electro che - nonostante il contesto, forse non perfettamente adatto a sonorità così rarefatte - convince la giuria e si porta a casa il premio, che consiste nella partecipazione a diversi festival estivi e ad Area Sanremo, concorso che offre l'accesso alla categoria Giovani del prossimo Festival di Sanremo.
Il riferimento al festival della canzone italiana offre la sponda ai conduttori per introdurre la già Nuova Proposta per Sanremo 2016 Miele, che dato il set ridotto a un solo brano sceglie di giocarsi la carta dell'aggressività sfoderando feedback, ritmiche serrate e una voce talvolta tirata al limite con "Questa strada".
Il passaggio dall'"anteprima" all'evento vero e proprio viene sancito dalla presa del palco da parte della Med Free Orkestra: si attacca con la patchanka mediterranea di "Balla" e "Esperanto", per poi proseguire con l'intervento del frontman dei Kutso Matteo Gabbianelli su "Marika", in chiusura di set. Spazio quindi a Eugenio Bennato, che con un set piuttosto essenziale propone prima "Mon père et ma mère" e poi "Balla la nuova Italia".
(continua)