Gli Slayer entrano nella storia degli USA: la Smithsonian produce un documentario su di loro - VIDEO

Gli Slayer, la storica thrash band californiana, ha ricevuto un importante riconoscimento alla carriera, diventando oggetto di un breve documentario prodotto dalla prestigiosa Smithsonian, ovvero l'istituto governativo statunitense dedicato alla ricerca e al sapere (da cui dipendono anche ben 19 musei disseminati in diversi Stati).
Il documentario fa parte di una serie di video intitolati "Places of (Musical) Invention" e si chiama "Slayer: the origins of thrash in San Francisco" e dura circa sei minuti - più una pillola condensata, che un documentario dunque. Però, come i fan avranno già notato, c'è un problema piuttosto grave nel titolo: gli Slayer, infatti, sono una band legata alla scena di Los Angeles (si formarono nel 1981 a Huntington Park, nella Los Angeles County).
A parte questo svarione nel titolo, comunque, in sei minuti viene raccontata per sommi capi la storia del gruppo - dagli albori, quando Tom Araya conobbe Kerry King, fino ai giorni nostri, con la formazione pesantemente rimaneggiata per via della morte di Jeff Hanneman e l'abbandono di Dave Lombardo.
In tutto questo c'è spazio per una serie di commenti sul genere thrash metal e la sottocultura che lo accompagna. Tom Araya ad esempio, a questo proposito, spiega il fenomeno dell'headbanging così:
Sbattere la testa era una cosa tipica del metal. Ci sono i movimenti su e giù, poi quelli in cui accompagni col corpo e - infine - la girandola. Questa roba si è poi trasformata nel mosh... e comunque tutti questi elementi erano tipici del punk. Il thrash ha unito insieme i metallari e i punk.
Ecco il documentario, dunque:
Gli Slayer al momento sono in attesa della pubblicazione del nuovo disco "Repentless", che sarà disponibile dal prossimo 11 settembre: il primo senza Jeff Hanneman alla chitarra (il musicista è infatti deceduto per una grave forma di cirrosi epatica il 2 maggio del 2013).