Mark Ronson, fuori a gennaio il nuovo album 'Uptown special' - ASCOLTA

Verrà consegnato ai mercati il prossimo 27 gennaio "Uptown special", il nuovo album di Mark Ronson, polistrumentista e produttore noto al grande pubblico per essere stato uno degli storici collaboratori di Amy Winehouse, oltre che di star di levatura internazionale come Paul McCartney, Duran Duran, Christina Aguilera, Lily Allen, Robbie Williams e molti altri: il disco, anticipato dal primo estratto “Uptown funk”, cantato in duetto con Bruno Mars, verrà presentato il prossimo 22 novembre negli studi televisivi del celebre Saturday Night Live, dove - per l'occasione - Ronson interpreterà sia il singolo apripista che un altro brano estratto dalla tracklist del lavoro.
Prodotto con il contributo di Jeff Bhasker (già chiamato in cabina di regia da, tra gli altri, Kanye West, Drake e Alicia Keys) e registrato tra Londra, Memphis, Los Angeles e New York, "Uptown special" è stato realizzato con il contributo, in veste di paroliere, del premio Pulitzer Michael Chabon, che ha prestato la propria penna per gran parte delle composizioni presenti nell'album (ma non per il primo estratto): tra gli altri ospiti intervenuti, sono da segnalare Kevin Parker dei Tame Impala , presente alla voce su tre brani, Andrew Wyatt dei Miike Snow, ospite alla voce e in fase di scrittura, Emile Haynie, James Ford dei Simian Mobile Disco, la giovanissima Keyone Starr, Hudson Mohawke dei TNGHT e DJ Zinc, oltre che ai musicisti di Brooklyn Homer Steinweiss, Nick Movshon e Tommy Brenneck.
“A prescindere da come i miei gusti verso la musica e verso i DJ set si evolvano nel corso degli anni, torno sempre alla musica che mettevo nei locali hip-hop di New York verso la fine degli anni ‘90 – primi anni 2000”, ha spiegato Ronson a proposito del suo nuovo album: “Biggie [Notorius BIG], Chaka Khan, Amerie, Boz Scaggs, Missy [Elliott], Earth Wind & Fire, N.
O.R.E… I loro pezzi facevano scatenare il dance floor. I club di New York erano pieni di ragazze, ragazzi, ballerini, spacciatori, rapper, modelle e skateboarder che venivano essenzialmente per una ragione: ballare. Indipendentemente dal genere o dall’epoca alla quale apparteneva il pezzo, se era forte – se aveva una batteria potente e un’anima soul – la gente ballava. Prima degli smartphone, del tavolo riservato e delle leggi antifumo, la gente entrava nel locale, trovava il proprio posto e rimaneva lì tutta la notte, totalmente assorbita dalla musica. Con 'Uptown special' ho voluto catturare la sensazione che ricordo di quelle serate a New York”. .