
In vista del venticinquensimo anniversario della cadura del Muro di Berlino, che ricorrerà la prossima domenica 9 novembre, dall’autobiografia di Graham Nash “Wild tales”, pubblicata nel 2013, traduciamo questo episodio narrato dalla pagina 322 dell’edizione Penguin:
[Eravamo a New York con Crosby e Stills] quando sentimmo dire che il Muro di Berlino stava per essere abbattuto. Stephen disse: “So che può sembrare una pazzia, ma non dovremmo andarci? [...] Abbiamo le carte di credito American Express. Compriamo i biglietti d’aereo e andiamo”. E ci andammo, proprio così. Noi tre, solo con il nostro amico Stanley Johnson a prendersi cura di noi. Ci andammo per essere testimoni della caduta del Muro. [...]
I media si accorsero del nostro arrivo, e accettammo di concedere interviste. Eravamo ospiti di una stazione radio, e parlavamo delle solite cose – musica, politica, questioni personali... Io avevo pubblicato un singolo, “Chippin’ away”, scritto con Tom Fedora, nel quale cantava anche James Taylor [nell’abum “Innocent eyes”], in cui si parlava genericamente di ‘scalpellare i muri’: i muri intorno al tuo cuore, alla tua comunità, attorno alla tua città, di abbatterli. Di come, lentamente ma inevitabilmente, quei muri finiranno per cadere. E la radio lo trasmise mentre eravamo lì in studio.
Durante la canzone mi venne un’idea. Il giorno seguente saremmo andati alla Porta di Brandeburgo per assistere alla caduta del Muro. Non avevamo strumenti, quindi non potevamo suonare, ma ci sarebbero stati dei microfoni. Così, finita la canzone e tornati in diretta, dissi al disc jockey: “Perché domani, esattamente alle 15,40, quando è previsto che parliamo alla gente, non mandi in onda questa canzone e noi ci cantiamo sopra?”. Il disc jockey rispose che non pensava che avrebbe funzionato, perché non ci sarebbero stati altoparlanti. “E’ giusto”, risposi. “Allora, invitiamo tutti quelli che ci stanno ascoltando adesso a venire domani portandosi una radiolina portatile sintonizzata su questa stazione, e la potranno sollevare in alto per farla ascoltare a tutti”.
E così facemmo. Era una giornata fredda e limpida. Indossavamo dei giubbotti pesanti, e cercavamo di riscaldarci mentre migliaia di persone confluivano in massa intorno alla Porta di Brandeburgo. Cantammo “Long time gone”, invitando la gente a cantare con noi e conferendo al testo un nuovo significato. Poi, alle 15,40, precisamente secondo l’orario concordato, tutti sollevarono in alto le loro radio e cantammo insieme su “Chippin’ away”. Subito dopo andammo tutti al Muro e cominciammo a scalpellarlo, contribuendo a raderlo al suolo una volta per tutte”.