E, proprio nel giorno in cui arriva nelle rivendite "Xscape", il chiacchierato "nuovo" album di Michael Jackson, si scopre che il defunto artista ha un nuovo accusatore che gli punta contro il dito e si dice vittima di abusi a sfondo pedofilo. L'accusatore, come ha scoperto il "Daily Beast", si chiama James Safechuck e nel 1987 appariva nella pubblicità della Pepsi con il Re del Pop. Il suo nome era già comparso come potenziale vittima di abusi nel processo del 2005, ma aveva sempre negato che Jackson lo avesse toccato "in maniera inappropriata".
Adesso Safechuck invece dice di essere stato molestato in varie occasioni, da quando aveva 10 anni e fino ai 15.
Ma per quale motivo Safechuck, oggi programmatore di computer, sposato e con due bambini, ha atteso così tanto prima di sporgere denuncia? Perchè oggi è padre e la gravità della questione gli è più chiara. Ma anche perchè ha da poco concluso una terapia che gli ha fatto prendere coscienza di quanto gli era successo da piccolo. E afferma che per fare i conti con un passato di quel genere ci vogliono parecchi anni.
La giornalista Diane Dimond riferisce che l'accusa è stata depositata presso un tribunale lo scorso venerdì. In pratica Safechuck ha aggiunto il proprio nominativo ad una querela sporta da Wade Robson nel maggio 2013. Robson, un australiano ora 31enne, nel processo del 2005 contro Michael aveva testimoniato in favore di Jackson ma più avanti cambiò idea. Lo scorso anno, querelando la Jackson Estate con una causa civile, affermò che il cantante lo aveva obbligato a compiere atti di natura sessuale. Sia Robson sia Safechuck - un caso? - sono rappresentati dallo stesso studio di avvvocati, Gradstein & Marzano di Los Angeles.