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Kiss: i famigliari di Eric Carr fanno causa alla band per le royalty non pagate

Kiss: i famigliari di Eric Carr fanno causa alla band per le royalty non pagate

Dopo il pasticciaccio della rock And Roll Hall Of Fame e la decisione di non esibirsi in nessuna incarnazione durante la cerimonia, i Kiss ora sono nuovamente nell'occhio del ciclone. La band - e le società a essa collegate - è stata infatti portata in causa dai famigliari dell'ex batterista Eric Carr.
Pare che il gruppo, infatti, da anni non paghi le royalty dovute agli eredi di Eric per lo sfruttamento dei brani da lui co-firmati, nonché per l'uso della sua immagine (pensiamo, infatti, al grande indotto del merchandising e dei gadget relativi ai Kiss di ogni era, il cui mercato è molto ampio e popolato da collezionisti completisti).

In particolare gli eredi di Carr hanno chiamato in causa la band, due società di edizioni musicali e la Gene Simmons Worldwide Inc.; in pratica lamentano il mancato pagamento di royalty dal 1990, anno in cui il batterista morì a causa di un cancro. Da quel momento, infatti, gli unici pagamenti ricevuti sono stati quelli provenienti dalla ASCAP (un corrispettivo statunitense della SIAE).

Nel documento presentato dagli eredi di Carr si legge tra l'altro: "Per più di un anno sono state inoltrati solleciti per i mancati pagamenti e richieste di spiegazioni, ma senza risultato. In più il brano 'Little Cesar', che era stato depositato presso il Copyright Office nel 1989 con Carr come co-autore, è stato ri-depositato presso lo stesso ufficio, nel 1992, senza il nome di Carr".

Eric Carr si era unito ai Kiss nel 1980 in sostituzione del batterista originale Peter Criss. Con il gruppo ha inciso otto album, a partire da "Music from 'The elder'" del 1981, per finire con "Hot in the shade", del 1989.

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