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Toquinho presenta il suo nuovo album: 'Ancora libero dopo 40 anni di carriera'

Toquinho presenta il suo nuovo album: 'Ancora libero dopo 40 anni di carriera'
Sfida il caldo Toquinho. Si presenta con una maglietta bordeaux a maniche lunghe in una delle tante salette dell'Hotel Duke di Roma, approfittando dell'aria condizionata. E' sereno e rilassato. "Sto vivendo un momento felice - dice Toquinho prima di presentare il suo nuovo album - e cerco di circondarmi di gente tranquilla. Non voglio stare con persone noiose, quelle che mi dicono sempre la verità. Preferisco piccole bugie che mi facciano stare bene. Voglio divertirmi, giocare al calcio e a biliardo". Il cantante brasiliano vive una nuova fase: due figli, si è separato dalla moglie dopo 21 anni di matrimonio. "Mi piace il mio essere libero in questo momento - spiega - nel senso buono". Una leggerezza di animo che ha influenzato questo doppio lavoro "As cançoes de minha vida - le canzoni della mia vita". Due cd dove ci sono canzoni importanti per l'artista, tra la tradizione brasiliana e i pezzi forti del suo repertorio. Una scelta libera, dipesa anche dalla facilità o meno di acquisire il copyright. "Mi sarebbe piaciuto metterci dentro - dice - canzoni come 'Roma non fa' la stupida stasera' oppure 'La voglia, la pazzia', ma problemi burocratici me l'hanno impedito. Magari la prossima volta". Non manca il suo cavallo di battaglia, almeno in Italia, "Acquarello", in versione però portoghese e quindi "Aquarela". "E' una canzone che tutti vogliono sentire da me", dice Toquinho, che risponde: "Se mi ha limitato qui in Italia? No, è una canzone del cuore, che fa parte della mia vita, lo sarà per sempre. Anche in Brasile se non la faccio ai concerti si lamentano". I brani sono stati inseriti nei due cd rispettando un ordine preciso. "Non cronologico - sottolinea - Ho messo una dopo l'altra canzoni che avevano un certo suono in modo che non ci fossero passaggi bruschi". Molti i brani scritti con l'amico Vinicius de Moraes di cui ha un dolce ricordo. "Era più generoso di me, aveva il potere di perdonare la gente, viveva con questa carica - spiega - ha pagato un prezzo molto alto questa sua disponibilità. Pensate ha avuto nove matrimoni, ha sempre cercato la passione. Io sono certamente più pigro di lui - ride - sono più tranquillo, voglio meno complicazioni. Diciamo che lui ha vissuto come un vero poeta, un vero artista". Perché alla fine fare musica, dice Toquinho non è un mestiere. "Mio padre me lo diceva sempre. Cantare non è un lavoro - spiega - hotel, viaggi, concerti, musica, puro divertimento diceva mia padre. Mi è capitato di risentire la stessa teoria da Marcello Mastroianni: sempre meglio che lavorare, ripeteva". Il tour che segue la presentazione del doppio cd è un'anticipazione dei festeggiamenti che ci saranno per i suoi 40 anni di carriera, il prossimo anno. Toquinho confessa di non amare le celebrazioni, soprattutto quelle del suo compleanno. Preferisce uscire che ricevere le solite telefonate. Ma 40 anni di onorato lavoro musicale sono senza dubbio importanti. "Ho 57 anni, ho iniziato a suonare a 18 - dice Toquinho - Se sono cambiato nella mia vita? Come artista sicuramente, sono migliore. Ancora oggi mi esercito almeno 5 ore al giorno con la chitarra, mi piace essere sicuro quando sono sul palco". Nei concerti sarà accompagnato da Grazia Di Michele, presente anche lei all'incontro con i giornalisti. "Non sono bene cosa faremo insieme - ha detto il cantante brasiliano - ma anche lei ama la chitarra come me". Nelle due date siciliane del tour invece ad accompagnarlo ci sarà Gino Paoli e anche in questo caso i dettagli sono pochi. "A me piace così, le cose spontanee sono le migliori. Fare un tour è sempre un piacere - spiega - soprattutto in Italia, una seconda patria per me". E ride quando gli ricordano che ai tempi di "Acquarello" molti pensavano che fosse un cantante italiano. "Ma non parlo neanche tanto bene la vostra lingua - dice, sapendo quasi di mentire. In ultimo spende due parole anche per il neo ministro brasiliano della Cultura Gilbert Gil. "E' un grande artista - dice - una scelta buona anche se è un compito difficile. Fare il suo mestiere e poi avere questa carica non è sicuramente facile. Io il ministro non lo farei, non mi saprei gestire bene". Meglio fare il cantante, quindi. E suonare dal vivo. "E' un momento di prova - spiega - il disco è freddo, ha un'atmosfera diversa. Nei concerti hai il tempo di spiegare l'origine delle canzoni, di scherzare, è una forma comunicativa". Il tour di Toquinho prevede le seguenti date: domani, all'Auditorium di Roma, Messina 27, Palermo 28, Vasto 30, Napoli 31, Selva di Fasano 1 agosto, Taranto 2, Valva 3, Potenza 4, Cirella 5 e Reggio Calabria 6.
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