
Esce domani, martedì 22 ottobre, il nuovo album di Emis Killa intitolato "Mercurio". A stretto giro dalla pubblicazione del disco d'esordio ("L'erba cattiva" è uscito l'anno scorso) il giovane rapper di Vimercate ha realizzato un nuovo progetto discografico al quale hanno contribuito colleghi e amici del calibro di Salmo, J Ax, Max Pezzali e Skin, voce degli Skunk Anansie.
Rockol ha incontrato Emiliano in prima persona per parlare con lui della nascita e della crescita di "Mercurio": "Si chiama così perché è nato da una traccia che si trova dentro il disco e che ho scritto facendo delle similitudini tra me e il pianeta del nostro Sistema Solare. Il pezzo è nato quando ho visto un documentario e sono rimasto colpito dalle caratteristiche di Mercurio come pianeta in sé perché è un po' particolare, ha delle caratteristiche tutte sue che mi affascinavano e che ho cercato di mettere in chiave poetica facendo delle metafore che riguardassero anche me e la mia vita. Poi in fase di chiusura del pezzo ho scoperto che Mercurio è anche il dio dell'Eloquenza per la mitologia per questo ho deciso che era il titolo giusto."
"Le collaborazioni all'interno di questo disco sono state inserite per necessità vera e propria. Non sono state scelte solo in base alla stima artistica o alla voglia di collaborare. Se nel precedente album ho chiamato i miei amici o i rapper preferiti, questa volta ho cercato di unire l'utile al dilettevole. Quindi ho chiamato la gente quando aveva già dei pezzi aperti e quando sentivo che mancava qualcosa e che queste collaborazioni avrebbero dato maggior valore al pezzo e di conseguenza al disco", ha poi spiegato Emis Killa.
"Con Skin è stato bello anche perché a differenza delle altre collaborazioni è nata in studio assieme. Adesso nel 2013 è molto più comodo lavorare con la tecnologia e internet, di solito ognuno va nel proprio studio, registra le voci o fa la base e la invia via mail e poi si monta tutto a distanza. Con Skin è stato più terra terra, alla vecchia maniera insomma. E' venuta in studio a Milano, si è messa a disposizione, mi ha letto il testo che aveva scritto per il pezzo e mi ha presentato più versioni. Abbiamo fatto nascere la cosa proprio insieme e il risultato mi sembra anche ottimo. E' uno dei pezzi che mi piace di più."
Infine l'artista ha raccontato: "Sono stati scelti i feat in base a una necessità. Quindi quando ho aperto 'Vietnam flow' con questa base così 'pestona', con argomento scelto abbastanza hardcore che si distacca dalla linearità del disco potevo chiamare poche persone. Tra questa c'era Salmo. Ci ha messo un po' perché era in sbattimento, ma alla fine ce l'abbiamo fatta. I ritornello l'ho fatto chiudere al mio DJ perché volevo che fosse un pezzo molto hip hop."