
E dire che lei, di fotografie, praticamente ci campa: non - sia chiaro - che gli scatti che la vedono comparire più o meno (ma la maggior parte delle volte più) discinta ormai quotidianamente su tutti le maggiori testate online rappresentino la sua principale fonte di reddito, ma Rihanna, bisogna ammetterlo, prima che Miley Cyrus le rubasse la scena a colpi di twerking, sulle foto che la ritraevano fuori dal palco ha costruito buona parte della sua immagine.
Eppure la superstar della Barbados, che ai paparazzi dovrebbe essere più che abituata, qualche giorno fa, in Nuova Zelanda, ha avuto un vistoso cedimento. L'antefatto: di passaggio a Auckland, la cantante è stata immortalata vicino a una delle finestre delle suite dove alloggiava con solo un asciugamano addosso. Per esprimere tutta la sua (comprensibile) indignazione, la diva qualche ora dopo ha postato sul proprio account Instagram lo scatto incriminato. Accompagnandolo, però, ad un commento inaccettabile.

"Odio questi negri come i nazisti": non è stato tanto il "niggaz" (termine colloquiale statunitense che per alcuni, se usato da una persona di discendenza afroamericana in determinati contesti, può perdere le connotazione negativa di derivato di "nigger", "negro", appunto, suonando più o meno simile a "tizi" o "tipi") a destare scalpore, ma il paragone con l'esercito del Reich a scatenare l'indignazione. "Facci capire", scrive un fan: "Tu odi dei tizi che fanno qualche foto più di chi ha ammazzato sei milioni di persone?". Un altro aggiunge: "Se te ne stai alla finestra davanti a un sacco di gente, non lamentarti se i paparazzi fanno il loro lavoro. Piuttosto, smettila di comportarti da mocciosa".