Si chiama Malia, ha 25 anni e un’intensa, morbida voce che sa incantare.
Nata in Africa da padre inglese e madre africana, la giovane interprete, che ha trascorso la propria adolescenza a Londra ascoltando dischi di Sarah Vaughan e Billie Holliday, ha pubblicato con la Sony Music il suo disco d’esordio intitolato “Yellow daffodils”.
Suo produttore è André Manoukian, già al fianco di un’altra signora del jazz, la cantante francese Liane Foly, che della propria giovane pupilla dice: “Malia è il sogno di ogni compositore. Può cantare qualsiasi cosa”.
E da sogno, quasi da favola, è la storia del primo disco di Malia: la leggenda narra che in un ristorante di New York alla giovane artista, ancora sconosciuta ai tempi, capitò d’ascoltare e d’innamorarsi al punto tale di una melodia pop con armonie jazz, che una volta scopertone il produttore (André Manoukian per l’appunto), lo chiamò a casa per convincerlo a lavorare con lei.
A proposito di quella prima telefonata, Manoukian ricorda: “Lavoro con voci femminili fin da quando lasciai la Berklee School di Boston. Con Liane negli anni ’80 ero stato in grado di fare diversi esperimenti e pensavo di averne ascoltate di ogni tipo, ma quando ho sentito il timbro della voce di Malia, ho percepito un brivido corrermi lungo la schiena. Non si sente una voce così tutti i giorni”.
Il suo disco, che contiene dodici brani ispirati agli standard jazz degli anni’40 rifiniti con accenni di musica elettronica, sarà disponibile nei negozi a partire dal prossimo 9 maggio.
Nata in Africa da padre inglese e madre africana, la giovane interprete, che ha trascorso la propria adolescenza a Londra ascoltando dischi di Sarah Vaughan e Billie Holliday, ha pubblicato con la Sony Music il suo disco d’esordio intitolato “Yellow daffodils”.
Suo produttore è André Manoukian, già al fianco di un’altra signora del jazz, la cantante francese Liane Foly, che della propria giovane pupilla dice: “Malia è il sogno di ogni compositore. Può cantare qualsiasi cosa”.
E da sogno, quasi da favola, è la storia del primo disco di Malia: la leggenda narra che in un ristorante di New York alla giovane artista, ancora sconosciuta ai tempi, capitò d’ascoltare e d’innamorarsi al punto tale di una melodia pop con armonie jazz, che una volta scopertone il produttore (André Manoukian per l’appunto), lo chiamò a casa per convincerlo a lavorare con lei.
A proposito di quella prima telefonata, Manoukian ricorda: “Lavoro con voci femminili fin da quando lasciai la Berklee School di Boston. Con Liane negli anni ’80 ero stato in grado di fare diversi esperimenti e pensavo di averne ascoltate di ogni tipo, ma quando ho sentito il timbro della voce di Malia, ho percepito un brivido corrermi lungo la schiena. Non si sente una voce così tutti i giorni”.
Rockol l’ha ascoltata per voi durante lo show case acustico in cui la cantante ha presentato alcuni brani del suo primo album, lo scorso 17 aprile alla Salumeria della Musica. E conferma i giudizi positivi: per circa un’ora Malia, treccine nere alle spalle e viso pulito, ha cantato per un piccolo pubblico di giornalisti e addetti ai lavori, accompagnata sul palco da quattro musicisti, spaziando con disinvoltura ed eleganza da melodie jazz a quelle soul e pop.
Il suo disco, che contiene dodici brani ispirati agli standard jazz degli anni’40 rifiniti con accenni di musica elettronica, sarà disponibile nei negozi a partire dal prossimo 9 maggio.
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