
Probabilmente non sarà un libro per l'eltonjohnista famelico, quello che ricorda anche il colore della sua prima Rolls o l'intero testo dell'ultima canzone del lato A del suo primo album del 1969, ma, almeno a giudicare da una recensione pubblicata dal "Daily Telegraph", un nuovo volume sui primissimi giorni artistici di Elton John pare promettere bene per il pubblico generico. Che poi, tolti gli ultrafan, è sicuramente quello più numeroso. Il libro, al quale il "Telegraph" assegna il punteggio di 3.5/5, come dire "buono", è intitolato "Tin Pan Alley: the rise of Elton John" ed è uscito dalla penna - o più probabilmente dal pc - di Keith Hayward. Si comincia dal 1969, l'anno di "Empty sky"? No, dal 1964, quando "Reg" - forse non tutti sanno che Elton all'anagrafe è Reginaldo - iniziò a darsi da fare. Alla Mills Music di Londra il futuro Sir, all'epoca con lo stipendio di 5 sterline alla settimana, gettò le basi della carriera. Divenne amico di Davie Jones, che più avanti sarebbe divenuto David Bowie, si mise a frequentare il Gioconda Cafè nella zona londinese di Soho e fu preso dai Bluesology di Long John Baldry. Avvicinatosi alla Liberty Records e alla DJM conobbe Bernie Taupin, allora allevatore di polli, e
nacque lo "storico" sodalizio che avrebbe scritto bellissime pagine della storia del pop.
Il volume, volutamente, non si sofferma sulle relazioni sentimentali del compositore di Pinner ma esclusivamente sulla sua scalata al successo e sulla scena musicale di Londra negli anni Sessanta.
"Tin Pan Alley: the rise of Elton John" di Keith Hayward (Soundcheck Books).